I telegiornali non ne parlano, forse perché non si afferra l’enorme portata della notizia, eppure in questi giorni a livello mondiale sta avvenendo un fatto senza precedenti, un fatto molto preoccupante: la Russia ha avviato le più grandi manovre militari degli ultimi vent’anni, e fin qui ci può stare.
Ma la novità assoluta e preoccupante è che a queste mega-manovre militari la Russia ha invitato a partecipare anche la Cina, cosa che non era mai successa, neppure quando Cina e Urss erano entrambe comuniste.
Per darvi un’idea di quanto siano imponenti le manovre, chiamate “Vostok-2018”, i russi stanno impiegando circa 300.000 soldati, 36mila carri armati e blindati, oltre mille aerei ed elicotteri e decine di navi della flotta del Nord e di quella del Pacifico. La Cina da parte sua partecipa con 3.200 militari, 30 jet e 900 fra carri armati e blindati.
A dover preoccupare non è tanto l’immenso dispiegamento di uomini e mezzi, bensì l’avvicinamento tra la Russia e la Cina. I russi lo dicono da tempo agli occidentali: “State attenti, perché se continuate a metterci in un angolo con le vostre sanzioni economiche, saremo costretti a guardare altrove”.
E così stanno facendo: prima gli accordi economici con la Cina, adesso quelli militari, con il direttore del Centro Carnegie di Mosca, Dmitri Trenin, che ha dichiarato: “Con queste esercitazioni la Russia fa capire che reputa gli Usa un potenziale nemico e la Cina un potenziale alleato”. Il mondo sta cambiando, ma c’è da aver paura.
Piero Uboldi
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