Quello che più mi piace della nostra amata Europa è la solidarietà. Sì, siamo un popolo unito e coeso. In queste settimane sto ammirando gli sforzi che fa la Germania per aiutarci a calmierare i prezzi del gas, lei che è legata a doppio filo alla Russia; rimango affascinato dall’altruismo degli olandesi che, arricchendosi con le sedi societarie delle aziende del gas che fanno guadagni stratosferici sulla nostra pelle, non esita nel condividere questa ricchezza con chi sta soffrendo. Anche la Francia sta facendo la sua parte sostenendoci con la sua energia prodotta a basso costo dalle centrali nucleari.
Ma la più emozionante è la Norvegia, che ha riserve immense di gas e di petrolio e che non sa più dove mettere la montagna di soldi che sta incassando: è vero, la Norvegia non fa parte della Ue, ma sa bene che si sta arricchendo a dismisura grazie a noi e dunque ci corre incontro dimezzando i prezzi del gas, per non farci morire di fame.
Purtroppo sto solo sognando, purtroppo la realtà è ben diversa: di fronte ai soldi, la solidarietà europea è diventata solo fango: tante belle parole, poi tutti chiusi nei loro interessi. L’Europa in cui credo si sta dimostrando una pezza da piedi e io mi trovo in grande imbarazzo oggi nel cercare di difenderla. Non ci riesco.
Si stanno creando immensi divari economici e la storia ci insegna che nazismo e guerre in passato sono nati proprio da questo humus. Possibile che lassù nessuno si preoccupi?
Piero Uboldi
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