Con la morte di Bud Spencer, avvenuta lunedì, l'Italia non ha perso solo un grande uomo, un campione di nuoto, un pilota, rugbista e amatissimo attore, ma ha perso soprattutto una speranza, quasi un sogno: il sogno di vivere in un Paese più giusto, un Paese dove non tutte le persone sono buone, ma dove alla fine i buoni, usando il linguaggio dei cattivi, riescono a vincere.
Sì, perché Bud era un po' tutto questo nei suoi film: tante grandi scazzottate ma mai un morto, tante risse ma sempre a fin di bene, tante bottiglie spaccate in testa ma mai il sangue, per far capire il rispetto e la giustizia a suon di “sganassoni” a chi capisce solo il linguaggio della violenza. E in Italia di gente che capisce solo il linguaggio della forza e della violenza ce n'è molta, purtroppo: gente ignorante che, non avendo voglia di uscire dalla sua ignoranza, usa la prepotenza per cercare di avere ragione.
Noi sognavamo, con i film di Bud Spencer, che un po' di sani cazzotti riuscissero a cambiare il mondo, a far capire ai “cattivi” che devono essere meno cattivi, ai prepotenti che devono anche saper ascoltare. Lui ci ha provato, perché credeva davvero nei film che interpretava. Purtroppo non c'è riuscito, però grazie, grande Bud, perché almeno tu ci hai provato, col cuore e con i pugni.
Piero Uboldi
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube