A chi si occupa di cronaca locale come il sottoscritto, è capitato innumerevoli volte, negli anni, di raccontare episodi di delinquenza anche molto grave, in cui è coinvolta un'auto. Quando l'auto viene identificata o bloccata, molto spesso questa risulta intestata ad un prestanome che ne ha in carico decine, se non centinaia. E' ora di smetterla di farci prendere in giro. E' ora di smettere di credere che uno Stato “moderno e avanzato” come vorrebbe essere il nostro, non sia in grado di controllare oggi, subito, immediatamente, le posizioni dei proprietari di autoveicoli. Qualunque persona onesta sa che oggi, possedere un'auto, costa in media 1000 euro all'anno, tra assicurazione e bollo, anche solo a tenerla ferma in garage.
Possibile mai che questo Paese sia pieno di “nullafacenti e nullatenenti” che possiedono dieci, venti, cento o duecento autovetture? Possibile mai che il burocrate di turno della Motorizzazione civile, mentre inserisce nel registro la nuova targa intestata a Tizio Caio, non si ponga un dubbio notando che questa è la sesta, dodicesima, ventisettesima o centottantatreisma auto a lui intestata? E i signori dell'Agenzia delle Entrate e di Equitalia pronti a far le pulci sulle cose più assurde, davvero non sono in grado di chiedere a Tizio Caio a che gli servono 97 auto visto che non fa un tubo tutto il giorno? Troppo difficile? Piantiamola di prenderci in giro.
Gabriele Bassani
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