“Io non vado alla cena degli Alpini, perché lì ci sono solo vecchi”. Così mi sono sentito rispondere da un amico, o meglio, da un poveretto superficiale. “Ci sono solo vecchi”.
Ma chi l’ha detto che “vecchio” è sinonimo di noioso?
Lo dice solo chi i “vecchi” non li conosce, è chiaro. Io nella mia vita ho avuto alcune fortune: due genitori che mi hanno voluto bene, la possibilità di studiare, l’amore di una moglie, ma anche la fortuna di incontrare e frequentare persone molto più anziane di me.
E devo dire che sono le persone più meravigliose, vivaci e sorprendenti che abbia incontrato nella mia vita. Alcune, purtroppo, non ci sono più, altre le vedo e le frequento ancora e vi assicuro che, se faccio un bilancio della mia vita fino a oggi, sono proprio queste persone quelle che mi hanno arricchito di più.
Potrei dire che gli anziani “hanno esperienza”, ma sembrerebbe solo una frase fatta, gettata lì per farli contenti. Non è solo questione di esperienza: i “vecchi” hanno tutti, ma proprio tutti, qualcosa da raccontare, perché sono cresciuti in un mondo completamente diverso da quello dei giovani, un mondo in cui “Lascia o raddoppia” si andava a vederlo al cinema, in cui le ragazze si portavano fuori sulla canna della bicicletta, le strade non erano illuminate e, quando ci si imboscava, si rischiava di finire a fare l’amore dentro al cimitero abbracciati a una tomba (è successo davvero).
I “vecchi” hanno vissuto la loro gioventù su un altro pianeta rispetto al mondo che viviamo oggi: provate a chiedergli qualcosa di quando loro erano giovani, sono sicuro che vi stupiranno.
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