
Nella zona di via Giambellino a Milano c’è una piazzetta privata ad uso pubblico nella quale si trovavano alcune piante di ciliegio. Queste piante hanno fatto il proprio dovere e così alcuni rami si sono riempiti di belle ciliegie.
Settimana scorsa sono arrivati i giardinieri e, sebbene fossero fuori stagione per le potature, hanno mutilato in modo sconcertante quelle piante tagliando tutti i rami su cui si trovavano le ciliegie, per poi buttarli via. Perchè? Qualche residente ci spiega il motivo: se qualcuno vede le ciliegie, si arrampica per prenderle e si fa male, ne risponde il proprietario delle piante poiché è colpa sua.
E qui non ci siamo, ma è solo un esempio di ciò che succede in Italia. Noi siamo troppo abituati a digerire tutte le leggi, le sentenze e i cavilli delle Istituzioni, ma ogni tanto bisogna avere la capacità di fermarsi a riflettere. Se qualcuno si arrampica sull’albero per prendere le ciliegie e si fa male, non esiste che la colpa sia del proprietario dell’albero (privato o municipio che sia), perché quel “qualcuno” non è una scimmia o un bradipo, è un essere umano dotato di intelligenza e coscienza, che deve saper usare, per cui la colpa è sua.
E se ad arrampicarsi è un bambino, il piccolo è dotato di genitori che devono controllarlo. Non si può sempre addossare la responsabilità agli altri… E’ come la storia del filo spinato: in molti comuni è vietato, perché si rischia di far male ai ladri…
Piero Uboldi
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