Domenica scorsa c’è stata la grande Adunata degli Alpini a Trento, una festa che ha coinvolto 300mila persone in un clima di genuina festa, perché gli Alpini incarnano quella che è un po’ l’essenza della parte migliore dell’Italia: il senso del dovere abbinato alla grande umanità e alla voglia di stare insieme.
Purtroppo, però, quest’anno l’Adunata a Trento è stata preceduta da una serie di sabotaggi e scritte vandaliche con pesanti offese e insulti verso i nostri Alpini, accusati dagli anarchici per le loro partecipazioni alle missioni di pace nel mondo.
Noi ci schieriamo, senza alcun dubbio, dalla parte degli Alpini, non per senso di patriottismo ma perché li conosciamo bene da almeno trent’anni e in tutti questi anni abbiamo visto che cosa hanno fatto loro per l’Italia.
Non sono solo un corpo dell’esercito, sono una fede che prosegue anche quando si depone la divisa. Gli Alpini ci sono sempre, ogni volta che in Italia accade una calamità, raccolgono fondi e organizzano missioni, si sporcano le mani, portano il loro aiuto gratuitamente ai bisognosi e mai, ripetiamo, mai abbiamo sentito che i soldi affidati dai cittadini a loro non siano stati spesi per aiutare la gente in difficoltà.
Ci dicano gli anarchici: cosa hanno fatto loro per aiutare i terremotati, gli alluvionati e i disperati?
L’anno prossimo l’Adunata si terrà a Milano. Noi ci saremo, fieri di esserci. Gli anarchici, anziché scrivere sui muri, facciano sapere cosa hanno fatto loro per aiutare le popolazioni travolte dalle calamità.
Piero Uboldi
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