Un drone iraniano decollato da una base russa in territorio siriano invade i cieli israeliani. Gli israeliani per ripicca attaccano russi e siriani con otto caccia, di cui uno viene abbattuto. Nel contempo i turchi attaccano i curdi che vivono in Siria, dopo che i curdi, alleati degli americani, hanno combattuto insieme ai turchi contro l’Isis. Anche i turchi sono alleati degli americani. Tutti insieme (turchi, curdi, americani, russi, siriani, iraniani e dall’esterno anche gli israeliani) avevano combattuto contro l’Isis che all’inizio era stata armata dagli stessi americani e dagli occidentali per destabilizzare la Siria.
Provate a rileggere tutto quello che vi abbiamo scritto qui sopra e diteci se ci capite qualcosa. La sola cosa che si capisce è che in Siria c’è un grande caos.
Chi credeva che sconfiggendo l’Isis sarebbe tornata la pace era un illuso: ci sono interessi troppo grossi dietro, la guerra all’Isis appare sempre di più come una scusa giocata da più parti per conquistare la Siria o mantenerne il controllo.
Dunque, ricapitolando: prima erano tutti contro l’Isis, adesso sono tutti contro tutti, mentre l’Isis (indebolita) si è spostata in parte in Libia a destabilizzare quel Paese e molti suoi combattenti sono diventati “cani sciolti” che potremmo trovarci in Europa a compiere attentati. I vincitori di Sanremo possono cantare quanto vogliono “Non mi avete fatto niente”, ma qui hanno fatto un gran casino e, tra attentati e profughi, i problemi ce li troviamo anche sotto casa.

Piero Uboldi
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