Io non sono contrario a priori all’accoglienza dei migranti, perché sarebbe un po’ da ottusi pensare di poterci chiudere nel nostro mondo e far finta che non accadano le dinamiche migratorie del mondo.
L’accoglienza, però, va fatta con intelligenza e organizzazione, non come è stata fatta per anni in Italia, dove si è subita una vera invasione.
Ma come fare? Ultimamente nella nostra zona sono stati avviati progetti di accoglienza dei migranti in piccoli gruppi familiari ospitati negli appartamenti, seguiti da cooperative e da volontari che hanno cercato di integrarli nel territorio.
Questa è sicuramente un’accoglienza che potrebbe funzionare. Tuttavia, nelle ultime settimane si è scoperto che anche qui c’è qualcosa che non va: diverse famiglie ospitate nei nostri comuni sono letteralmente scomparse, fuggite via, altrove.
E’ successo a Lazzate, a Senago, a Bollate… Abbiamo speso soldi e risorse umane per accoglierli e integrarli e loro invece se ne sono andati.
Perchè? Perché evidentemente non gli interessava stare in Italia, volevano andare altrove.
Perchè allora gettar via soldi in un’accoglienza che i migranti non vogliono?
Perchè non selezionare prima chi vuole davvero restare in Italia e concentrarci su di loro, anziché perdere tempo e risorse? Dobbiamo accogliere solo per far lavorare le nostre cooperative o perché crediamo davvero nell’accoglienza?
Piero Uboldi
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