Il reddito di cittadinanza, se l’Italia fosse un Paese normale, potrebbe anche essere una cosa bella: dare soldi a chi non ne ha per stimolarlo a trovare un lavoro. Splendido.
D’altra parte anche la Germania, la Francia e la Spagna hanno una sorta di reddito di cittadinanza. Peccato che la Germania, la Francia e la Spagna siano Paesi normali, l’Italia no.
L’Italia è il Paese degli evasori, della gente che dichiara zero reddito, ha la casa popolare poi ci parcheggia sotto la Porsche Cayenne. L’Italia è il Paese dove vive troppa gente che si ritiene furba e dove c’è uno Stato che non sa fare adeguati controlli.
La conferma di questa situazione catastrofica, che farà andare il reddito di cittadinanza più ai furbi che ai bisognosi, ci è arrivata lunedì, quando è stata resa pubblica la notizia che nei primi 6 mesi dell’anno le verifiche mirate effettuate dalla Guardia di Finanza sui beneficiari di prestazioni sociali agevolate ed esenzione dai ticket sanitari ha dato esiti drammatici: 6 persone su 10 che ottengono le prestazioni agevolate non ne avrebbero diritto, perché sono dei falsi poveri: hanno soldi, hanno redditi, lavorano in nero, tengono nascoste le loro ricchezze e così ottengono agevolazioni sociali a cui non hanno diritto.
E otterranno anche il reddito di cittadinanza, ovviamente, pur avendo già stipendi (in nero) e ricchezze. Sei su dieci è tantissimo, se ci pensate.
Prima di far partire il reddito di cittadinanza, bisognerebbe stroncare questa vergogna, se no il governo, anziché fare del bene all’Italia, regalerà soldi ai ladri e ai disonesti. In sei casi su dieci.
Piero Uboldi
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