La Guardia di Finanza di Gallarate, con il coordinamento della Procura della Repubblica di
Busto Arsizio, ha interrotto una truffa su scala nazionale, perpetrata ai danni di migliaia di
piccoli imprenditori indotti a versare somme non dovute, nella convinzione di pagare i diritti
annuali alla Camera di Commercio.

Le Fiamme Gialle hanno deferito all’Autorità Giudiziaria sei persone responsabili di
associazione a delinquere, truffa, riciclaggio e auto-riciclaggio, sequestrando conti correnti
per circa 850mila euro, cinque macchine per la stampa per un valore di oltre 800mila euro e
immobili acquistati con i proventi dell’attività criminosa siti in nota località marittima dal valore
di circa 225mila euro, per un totale di circa due milioni di euro.
Molti titolari di attività commerciali, infatti, spesso neo-costituite, si sono visti recapitare un
bollettino dell’importo di 398 euro da versare per il “pagamento dell’iscrizione al registro
telematico delle imprese, riservato alle ditte iscritte alla Camera di Commercio, Industria,
Agricoltura e Artigianato”.
La veste grafica e le diciture ingannevoli inserite nei bollettini, appositamente predisposte per
informare e generare nei destinatari la convinzione che la richiesta di pagamento provenisse
realmente dalla Camera di Commercio, e l’indicazione di una scadenza imminente, hanno
indotto oltre 3.600 esercenti ad effettuare con sollecitudine il versamento richiesto per evitare
di incorrere nelle maggiorazioni previste in caso di adempimento tardivo.
Le indagini, avviate sulla scorta delle prime segnalazioni, hanno consentito di individuare in
tempi ristretti il conto corrente postale sul quale confluivano i pagamenti, consentendo, in una
prima fase, il sequestro di oltre 800mila euro, accumulati in soli due mesi.
I successivi accertamenti hanno portato ad individuare un’organizzazione criminale che aveva
predisposto un’efficiente struttura logistica in grado di stampare, confezionare e spedire in
poche settimane circa 351.000 bollettini postali falsi, che avrebbero potuto fruttare ai criminali
quasi 140 milioni di euro.
Le indagini hanno consentito di accertare che la medesima
organizzazione aveva già colpito l’anno prima migliaia di imprenditori inviando loro analoghi
bollettini, con loghi e diciture diversi ma ugualmente ingannevoli.
E’ stato accertato che tra il 2015 e il 2017 il sodalizio ha truffato oltre 7.400 soggetti,
conseguendo un illecito profitto superiore a 2,5 milioni di Euro.
I bollettini, che riportavano a caratteri cubitali la scritta “CAMERA DI COMMERCIO
INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA”, indicavano più volte come dovuto e
obbligatorio il versamento della somma richiesta e comportavano, in caso di ritardi nel
pagamento superiori a soli dieci giorni, una maggiorazione del 120%. In realtà, il loro
pagamento procurava semplicemente l’inserimento dell’impresa in un inutile elenco di
aziende pubblicato su un sito internet aperto dai truffatori.
L’incessante attività della Guardia di Finanza – volta al contrasto di ogni forma di illegalità e
alla individuazione ed aggressione di ogni forma di ricchezza illecita, con il sequestro dei
patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali – consente di colpire le stesse nel cuore
dei propri interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali e di restituire alla collettività i beni
accumulati con truffe e raggiri, per assicurare il soddisfacimento dei primari bisogni della
collettività e dei cittadini onesti.
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