Una situazione critica, quella che riguarda l’influenza nei bambini. La lunga rincorsa dell’influenza ha infatti fatto acquisire una marcia spedita alle infezioni, che hanno raggiunto soglie preoccupanti in relazione ai pronto soccorso del territorio. Nonostante la partenza della campagna vaccinale per i bambini avviata già da tempo e la preoccupazione espressa solo nei giorni scorsi da Regione Lombardia, che aveva deciso di estendere gratuitamente a tutti la somministrazione dei vaccini, vista la particolare virulenza dell’influenza di quest’anno.
Pronto soccorso pediatrici presi d’assalto
Prese di posizione che non hanno scongiurato lo scenario di questi giorni, in cui si conta l’insufficienza dei posti letto e sale d’attesa dei Pronto soccorso pediatrici che arrivano a numeri giudicati insostenibili. Un dato su tutti è quello che arriva da uno degli ospedali simbolo per i pazienti pedriatrici, il milanese Buzzi: dove in 24 ore sono giunti 144 bambini. A cui si aggiunge anche la problematica della disponibilità limitata dei pediatri di famiglia ad assistere pazienti oltre i tetti fissati, in un contesto che ha già evidenziato da tempo anche un altro allarme: la carenza dei medici di base.
Influenza nei bambini anche molto piccoli, i sintomi
La fotografia della situazione è stata riportata da Giuseppe Bertolozzi, responsabile del reparto d’urgenza della De Marchi del Policlinico, che a Il Corriere della Sera ha spiegato: “La situazione è critica, viviamo in grave sovraffollamento da tre settimane. Viaggiamo su una media di 90 accessi quotidiani”. I sintomi dell’influenza sono febbre e tosse secca, anche violenta. E coinvolgono anche bambini molto piccoli, dai due mesi in poi, con lo sviluppo di bronchioliti e la necessità di ricorrere a ossigeno e ricovero. Anche le prestazioni di assistenza nei Pronto soccorso inevitabilmente rallentano, visto il grande numero di accessi. E a disagio si somma disagio, per chi necessita di consulti e cure. L’incidenza è considerata molto alta e nella fascia d’età 0-4 anni tocca i 48,3 casi ogni mille assistiti.
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