Sei giovanissimi profughi afgani sono stati trovati dai carabinieri a Caponago, nascosti all’interno di un riorchio carico di pneumatici proveniente dalla Serbia.
I carabinieri della Compagnia di Vimercate giovedì 28 gennaio sono intervenuti nel cortile di una ditta attiva nella commercializzazione di pneumatici, poiché il conducente macedone di un articolato durante l’attesa per il suo turno di scarico sentiva provenire dal semirimorchio delle voci chiamando immediatamente il 112.
Immediatamente inviate sul posto 2 pattuglie, i militari provvedevano ad aprire il portellone posteriore trovandosi faccia a faccia con un giovane ragazzo che con poche parole in inglese riferiva che erano sei uomini di nazionalità afgana, invitandoli a scendere dal mezzo.
Profughi in marcia per settimane sulla rotta balcanica
La macchina dei soccorso veniva subito attività, prima il 118 sul posto per una veloce constatazione del loro stato di salute ed accompagni presso il comando compagnia di via Damiano Chiesa ove tramite l’intervento di un interprete i ragazzi, due ventenni mentre gli altri quattro tutti compressi tra i 16 d i 14 anni, di cui 3 sono fratelli, raccontavano il loro duro viaggio, iniziato otto mesi fa dalla loro terra natia per raggiungere la Serbia attraverso la rotta balcanica per essere ospitati presso il campo profughi di Bogovadja.
Quattro minorenni tra i 6 profughi scoperti nel tir a Caponago
Grazie alla Croce rossa e alla locale protezione civile, attivate prontamente dall’Arma, che hanno risposto con la consueta disponibilità fornendo brandine, coperte, acqua, the caldo, così per i ragazzi che per 4 giorni hanno dormito in un rimorchio telonato nei loro sacchi hanno potuto beneficiare di un po’ di confort e calore soprattutto umano. L’indomani secondo le Leggi dello Stato Italiano i due maggiorenni venivano accompagnati dai carabinieri in una struttura inserita nel progetto Sprar. Mentre per i 4 minori attivata la procedura tramite il Tribunale per i Minorenni di Milano poiché “minori non accompagnati” venivano collocati in case di accoglienza.
Ora si dovrà chiarire come e quando i ragazzi siano saliti a bordo di un carico proveniente da una azienda produttrice di pneumatici in Serbia da cui è partito il pomeriggio del 25 gennaio.
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