Dopo gli arresti e le parziali ammissioni della scorsa notte, poco fa è stato trovato anche il secondo “forchettone” utilizzato per bloccare i freni d’emergenza della funivia del Mottarone.
Gli inquirenti sono tornati in mattinata sul luogo della tragedia della funivia del Mottarone dove domenica mattina hanno perso la vita 14 persone.
Gli investigatori cercavano il secondo “forchettone”, dopo quello rimasto inserito nei freni d’emergenza e individuato da una delle prime foto dei rottami della cabina. Lo hanno trovato nei boschi del disastro, si era staccato durante la caduta e il successivo rotolamento della cabina.
Durante la notte, la Procura di Verbania ha disposto l’arresto di tre persone, indagate per l’incidente di domenica. Si tratta di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini, direttore del servizio, ed Enrico Perocchio, caposervizio. Per loro l’accusa è di omicidio colposo e di rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
La cabina della funivia del Mottarone, così come quelle di quasi tutte le funivie, era collegata a due funi, una trainante e una portante, su cui poggia il peso della cabina che è provvista di impianti di frenata di emergenza che entrano in funzione nel caso di guasti e incidenti.
Domenica si è verificata la rottura della fune trainante, pochi metri prima dell’ingresso della cabina nella stazione di arrivo. Ma la cabina, anziché bloccarsi sulla fune portante, con l’attivazione dei freni d’emergenza, era scivolata all’indietro lungo la stessa fune portante, fino a staccarsi in corrispondenza dell’ultimo pilone della funivia: era caduta a terra da un’altezza di circa 20 metri e poi aveva continuato a scivolare sul terreno in discesa per altre decine di metri.
Gli arresti della notte sono stati disposti dalla procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, titolare dell’inchiesta, in seguito alla diffusione di alcuni fotogrammi di un video dei Vigili del fuoco in cui si vedeva una delle due ganasce che frenano la cabina bloccata dal “forchettone”, un attrezzo usato durante le manutenzioni di routine per inibire l’attivazione del freno.
Ma i freni di emergenza della funivia sono addirittura due e quindi occorre verificare se anche il secondo freno sia stato bloccato allo stesso modo. Il ritrovamento anche del secondo “forchettone”, avvenuto poco fa, sembrerebbe andare proprio in questa direzione.
Resta comunque da spiegare la rottura del cavo di traino, che ha dato origine alla tragedia.
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