Il tram Limbiate-Milano a passo d’uomo comincia a creare disagi grossi ai pendolari mentre resta un giallo l’ipotesi di chiusura della linea a fine settembre in mancanza di interventi per la sicurezza. Con i nuovi limiti imposti da Atm, che in diversi tratti scendono fino a 5 km/h, il tempo di percorrenza dell’intera tratta, che è sempre stato di 35 minuti da Limbiate Mombello a M3 Comasina, in qualunque condizione meteo, vero punto di forza di questo servizio di trasporto pubblico, che lo faceva preferire al treno e a tutte le sue incognite, ora sale fino a 55 minuti e oltre.
La nuova disposizione, decisa qualche giorno prima di Ferragosto, dopo le polemiche di fine luglio sul rischio di sospensione delle linea in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni di sicurezza, viene letta da molti pendolari come un modo per disincentivare l’utilizzo di questo tram. “Faranno si che la gente non lo prenda più cosi diranno che è inutile e lo toglieranno” -commentano preoccupati i pendolari. La questione ancora irrisolta è quella del piano di intervento per la messa in sicurezza della linea almeno provvisoria. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Andrea Monti.
“In questi giorni i media hanno raccolto le giuste proteste dei pendolari della tranvia Milano – Limbiate costretti a subire il limite dei 5 km/h. Chiediamo che il Comune di Milano spieghi il motivo di questo disagio imposto agli utenti e biasimiamo tale scelta, operata per di più senza informare i sindaci del territorio”. Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti. Che aggiunge: “Due giorni prima del rallentamento della linea si è tenuta una riunione dei Primi Cittadini ma l’assessore Censi si è ben guardata dall’annunciare la decisione, mettendo poi tutti di fronte al fatto compito. È evidente che Milano intenda chiudere la linea.
Nel caso, ci piacerebbe leggere il documento ufficiale dell’Ustif che impone il limite dei 5 km e la successiva soppressione della linea a settembre, per capire se la questione è realmente in questi termini. Abbiamo già chiesto il documento con una lettera ufficiale, ricevendo però solo una vaga relazione da Atm. Per questo motivo come Lega ci attiveremo da Roma, con un’interrogazione parlamentare”.
“È inutile”, prosegue Monti, “che il Comune di Milano si trinceri dietro argomentazioni riguardanti la metrotranvia sostituiva, che sarà pronta tra chissà quanti anni. Chiarisca subito se ha a cuore questo servizio o se ha intenzione di privarne i 3.000 pendolari che ogni giorno ne usufruiscono. Limitarlo a 5 km/h è solo un tentativo maldestro per disincentivare i viaggiatori”.
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