La tramvia Milano-Limbiate potrebbe arrivare al capolinea della sua storia già nel mese di novembre. E’ lo scenario delineato qualora i Comuni della tratta non sottoscrivano entro i primi di ottobre gli importanti interventi di messa in sicurezza della tramvia che collega Milano a Limbiate. E in ogni caso, bisogna correre ai ripari entro l’inizio della prossima primavera. Se non dovessero seguire impegni formali e concreti da parte delle Amministrazioni comunali, il vecchio tram della Comasina saluterà i suoi pendolari come accaduto per la tramvia gemella della Milano-Seregno dismessa nel 2011 e autostostituita.
Già da qualche settimana il vecchio tram soprannominato ‘Frecciarancio’ dai suoi utenti non supera la velocità media di 30 chilometri orari sull’intera tratta, in alcuni punti per ragioni di sicurezza il limite è imposto entro i 10 all’ora (come nell’abitato di Cassina Amata a Paderno Dugnano) e addirittura entro i 5 come a Limbiate. Oltre a importanti interventi di tipo infrastrutturale, nell’ultimatum imposto dall’Ustif vi sarebbe anche la sostituzione del parco mezzi ritenuto obsoleto in materia di accesso alle persone diversamente abili.
Nei giorni scorsi anche i Comitati e associazioni di pendolari della tratta hanno espresso preoccupazione. “Chiediamo di essere convocati dalla Regione e dal sindaco metropolitano a un tavolo di aggiornamento sulla situazione della linea attuale e sul progetto di ricostruzione della stessa per delineare un immediato piano di risanamento della continuare a svolgere il suo servizio – precisano in una nota – Chiediamo inoltre che in attesa del progetto di ricostruzione non venga smantellato il servizio attuale scenario che riteniamo inaccettabile per gli utenti”.
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