Sta bene e per precauzione è ricoverato presso il reparto di terapia intensiva. E’ stato chiamato Alberto, il bambino ritrovato ieri pomeriggio a Cormano e arrivato poco dopo le 15 al Niguarda. Tutto è partito da una chiamata d’emergenza al 118. A digitare quelle tre cifre e a salvare la vita al pargoletto è stata Giuseppina Rozzino. Lei stessa racconta ai microfoni del Tg3 Lombardia quanto accaduto nel pomeriggio di Pasquetta in via Prealpi. “Ho visto una borsa per terra e ho pensato a un bambolotto – spiega la cormanese ancora visibilmente scossa – poi il pianto”. Ha atteso l’arrivo dei sanitari del 118 di Bresso prima di avvicinarsi al sacchetto. “Il bambino era dentro una bustina più corta del suo corpicino – sottolinea la cormanese -, la testa era appoggiata a una copertina come fosse un cuscino”. I sanitari l’hanno recuperato da quel tratto di strada sterrata, prima di trasportarlo al Niguarda. Il bambino è in buona salute, pesa due chili e rimane sotto osservazione. Dalle prime indiscrezioni, sarebbe di nazionalità straniera. Intanto è iniziato il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni che dovranno risalire all’identità della madre. Si ipotizza che il punto dove è stato lasciato il piccolo Alberto di appena una settimana non sia stato casuale. Chi lo ha lasciato voleva che venisse ritrovato nel più breve tempo possibile. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini ascoltando i residenti e visionando le immagini delle varie telecamere di videosorveglianza dislocate in zona.
Simone Carcano
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