Arese, gestione Rsa: è polemica politica.
Il conferimento a Ser.Cop della gestione della casa anziani Gallazzi Vismara è diventato una sorta di ring in cui opposizione e maggioranza se le danno di santa ragione. Infatti al ricorso delle opposizioni (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Arese in azione) al Capo di Stato per annullare la delibera di affidamento della gestione della Rsa, la giunta ha risposto con la richiesta di spostare il giudizio al Tar.
Arese, gestione della Rsa: polemica politica, ricorso al tar?
Un’iniziativa, a suo giudizio, che garantisce maggior trasparenza, pieno dibattito processuale tra le parti e la possibilità di esperire tutti i gradi di giudizio che la legge consente, oltre che tempi di decisione più rapidi. “L’amministrazione comunale -afferma il sindaco Luca Nuvoli – in risposta all’istanza dei consiglieri di opposizione, si è avvalsa della possibilità di spostare la decisione al Tar. Da qui l’incarico a un legale. L’iniziativa delle minoranze costringe il Comune a considerevoli esborsi di denaro e altresì rallenta la realizzazione di quanto democraticamente deliberato.
Spiace riscontrare che continuino a prediligere la strada giudiziaria a quella politica, sperando così di ribaltare la scelta libera e democratica del consiglio comunale di affidare a Ser.Cop. la gestione della struttura. Intanto i loro ricorsi all’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) e al Prefetto, contro la delibera approvata in consiglio comunale, in entrambi i casi, non sono stati accolte o presi in considerazione: sintomatico della debolezza delle loro argomentazioni”.
La linea del Comune è difendersi e in caso di danni chiederli a chi sta cercando di paralizzare le attività dell’amministrazione. Intanto la maggioranza (PD, Forum e Arese che vive) appoggia sia la scelta di assegnare a Ser. Cop la conduzione della RSA che la difesa davanti al TAR.
“Curioso – aggiunge – che le opposizioni abbiano annunciato con squilli di tromba i ricorsi e poi davanti agli esiti negativi di entrambi gli esposti sono ammutoliti. Forse perché le loro accuse erano e sono senza fondamento e si vergognano di ammetterlo? Ora, pur di bloccare l’operazione, non si sono fatti scrupolo a trascinare il Comune in una causa legale, che costerà in partenza 10.000 euro ai cittadini, tra l’altro rivolgendosi alla Presidenza della Repubblica, perché superati i termini per il ricorso al Tar”.
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