Baranzate, tanti “lavoratori poveri” all’Emporio della solidarietà.
Negli ultimi anni a soffrire maggiormente di condizioni di povertà nel territorio baranzatese sono da un lato persone italiane sole, spesso pensionate, dall’altro le famiglie straniere con molti figli a carico.
Ce lo racconta Jacopo Fioravanti dell’associazione “La Rotonda” che nel 2021 in via Fiume ha aperto l’Emporio della Solidarietà, prezioso punto di aiuto per i bisognosi. L’iniziativa, che l’anno scorso ha raggiunto circa un migliaio di utenti, si basa su un vero e proprio “supermercato”, dove le persone in difficoltà possono accedere a prodotti alimentari grazie ad un sistema a punti su delle tessere che vengono utilizzate in una cassa come carte di credito.
Baranzate, chi sono i “lavoratori poveri” che si rivolgono all’Emporio della solidarietà
Un dato interessante da tenere in considerazione è che la maggior parte dei destinatari del progetto, indirizzati dalla Caritas e dai servizi sociali di Baranzate, Bollate, Novate e Quarto Oggiaro, sono persone straniere con diversi figli a carico che non risultano disoccupate o inoccupate, bensì lavoratori, spesso anche con contratti regolari e a tempo indeterminato. Nonostante ciò, i cosiddetti “lavoratori poveri”, in aumento sul nostro territorio, non riescono a far fronte ai bisogni quotidiani e hanno la necessità di appoggiarsi ad associazioni come “La Rotonda” per avere accesso ai beni primari. In aggiunta, nel corso degli anni l’esperienza dell’emporio ha dimostrato come gli utenti italiani, che rappresentano circa un terzo dei destinatari, sono specialmente persone sole, spesso pensionati, il cui reddito, non essendo soggetto a grandi modifiche negli anni, non si adatta all’aumento del costo della vita.
La rilevanza di progetti come quelli dell’Emporio, ci spiega Jacopo, è la possibilità di scelta intesa come segno di dignità e di valore umano oltre che l’ottimizzazione della riduzione degli sprechi alimentari e la reintroduzione del concetto di budget familiare, che fornisce una maggiore autonomia rispetto al classico meccanismo dell’invio del pacco alimentare. Risulta quindi più chiaro lo scopo ultimo dell’emporio della solidarietà e cioè la creazione di rapporti sociali più solidali che vanno oltre il semplice scambio di beni ma che, grazie al lavoro dei volontari de “La Rotonda”, impegnati a raggiungere le persone impossibilitate ad uscire di casa, si trasforma in una rete di quartiere che non vuole lasciare indietro nessuno.
Eleonora Grossi
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