Bollate, addio Daniele, ultimo vero comunista.
Un gravissimo lutto ha colpito il mondo politico e sociale bollatese: giovedì scorso poco dopo le 17 ha chiuso gli occhi per sempre Daniele Boniardi, figura storica dell’estrema sinistra cittadina, un uomo che ha vissuto una vita fatta di infinite battaglie per difendere i diritti degli ultimi, che fossero lavoratori, senzatetto, immigrati o palestinesi.
Un uomo che non è davvero mai sceso a compromessi con il potere, tant’è che ha sempre vissuto una vita senza ricchezze né benessere, perché lui non voleva il potere, lui sognava la rivoluzione proletaria. Un uomo coerente fino in fondo.
Boniardi è stato davvero una figura importante della sinistra cittadina e non solo, sin dai tempi di Lotta Continua e poi di Democrazia Proletaria, con cui fu eletto per la prima volta in Consiglio comunale negli anni ottanta. Erano anche i tempi della libreria Punto e virgola, che segnò a lungo la storia culturale cittadina, e proprio Boniardi fu uno dei suoi promotori. Poi nacque Rifondazione Comunista e Daniele fu sempre in prima fila anche in quel partito, venendo rieletto altre due volte come consigliere comunale bollatese. Dopo arrivarono altre esperienze, da Sinistra Critica a Potere al popolo, fino ad approdare a Sinistra Anticapitalista di cui è stato anche membro del direttivo milanese.
Bollate dice addio a Daniele, un esempio di coerenza
“Tobe” (così era soprannominato dagli amici) era nato a Bollate il 7 novembre del 1959 e si vantava di essere nato il giorno della Rivoluzione russa; per diversi anni ha lavorato come operaio in aziende della zona; tra pochi giorni avrebbe compiuto 66 anni, ma purtroppo da tempo i malanni lo perseguitavano, al punto che nell’aprile scorso, per la prima volta, non partecipò proprio per motivi di salute alla commemorazione di Claudio Varalli al cimitero di via Repubblica, la prima volta in assoluto che lui non c’era.
Dieci giorni prima di morire è stato male, è andato al pronto soccorso ed è stato ricoverato a Rho, dove lentamente le sue condizioni sono peggiorate, fino a giovedì pomeriggio quando ha lasciato questo mondo. Daniele lascia il padre Antonio, anch’egli per una vita impegnato nel sociale, mentre la mamma era già deceduta anni fa, così come l’amata compagna Lucia.
Daniele Boniardi e le tante battaglie sociali
Di lui resteranno indimenticabili tante battaglie sociali, tanti presidi in piazza, contestazioni, ma anche quell’epica seduta del Consiglio comunale di tanti anni fa (quando ancora i consigli si tenevano nel seminterrato della scuola di via Diaz) in cui Daniele, nel tentativo di non far approvare il cambio di destinazione d’uso dell’area su cui poi sarebbe sorto il carcere, parlò ininterrottamente per cinque ore, fino alle quattro di notte, per poi doversi arrendere ormai spossato dallo sforzo.
Ma lui, in verità, non si è arreso mai, ha lottato per tutta la vita finché le forze lo hanno sorretto, mai per interesse personale, sempre per difendere gli altri. E così lo vogliamo ricordare: come un combattente onesto che non si è mai piegato.
Martedì pomeriggio al cimitero di via Repubblica si è tenuto un momento di commiato per dare l’ultimo saluto a Daniele: tantissime le persone intervenute, con l’amico di sempre Massimo Monti che ha tenuto un commovente ricordo, a cui è seguita l’intonazione di canzoni della sinistra e proletarie, canzoni che per tutta la vita hanno accompagnato Daniele e la sua coerenza.
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram





