
Un capannone di Cormano è al centro dell’indagine della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di Luca Sostegni, accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione.
L’uomo è stato bloccato mentre, secondo gli inquirenti, si apprestava a partire per il Brasile.
Nell’indagine sono indagati tre commercialisti ritenuti vicini alla Lega.
Già Report di Rai Tre e il settimanale L’Espresso, avevano condotto un’inchiesta sui passaggi di proprietà del capannone di Cormano, situato in via Bergamo 7, ipotizzando movimenti poco chiari, soprattutto per il valore raddoppiato dell’immobile nel giro di pochi mesi.
Il capannone in oggetto è destinato a diventare uno spazio per produzioni cinematografiche per facilitare la scelta di location in Lombardia per la realizzazione di nuovi film, che è poi uno degli obiettivi della Lombardia Film Commission.
Lombardia Film Commission, cos’è ?
Lombardia Film Commission, come si legge nella descrizione ufficiale riportata nel sito di Regione Lombardia, è una Fondazione non-profit partecipata da Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Unioncamere Lombardia.
Lo scopo della Lombardia Film Commission è quello di promuovere sul territorio lombardo la realizzazione di film, fiction TV, spot pubblicitari, documentari e di ogni altra forma di produzione audiovisiva per aumentare la visibilità del territorio lombardo, diffondere l’immagine della nostra Regione in Italia e nel mondo, favorendo ad un tempo l’impiego di professionisti locali, lo sviluppo delle imprese dell’audiovisivo, lo sviluppo del cine-turismo e di tutto l’indotto correlato, in stretta collaborazione con le Camere di Commercio e gli Enti Locali preposti.
Cormano, il capannone che raddoppia il prezzo in pochi mesi
Secondo quanto ricostruito dalle due inchieste giornalistiche, la Lombardia Film Commission (LFC) pagò 800mila euro il capannone di Cormano che pochi mesi prima era stato comprato per soli 400mila euro.
L’operazione immobiliare iniziò nel 2016, quando il commercialista Michele Scillieri, uno dei tre indagati dell’inchiesta, affidò due società a quelli che si sospetta siano dei prestanome. Una delle due società acquistò il capannone nel febbraio 2017 dall’altra società, che venne poi cancellata dal registro delle imprese, e nel dicembre dello stesso anno quel capannone venne acquistato dalla Fondazione Lombardia Film Commission.
In quel periodo, cioè a fine 2017, il presidente della Lombardia Film Commission era Alberto Di Rubba, il secondo dei tre indagati. Di Rubba era socio in affari con Andrea Manzoni, il terzo indagato. Sia Di Rubba che Manzoni hanno un passato da revisori contabili della Lega, uno alla Camera e l’altro al Senato.
Scillieri, invece, è proprietario dello studio in cui, come ha scritto Il sole 24 Ore, “a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” e, secondo il Corriere, è consulente di Lombardia Film Commission con un compenso di 25.000 euro + Iva all’anno .
Secondo l’indagine della Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di Sostegni, quest’ultimo avrebbe chiesto a Scillieri 50mila euro, da pagarsi in diverse rate, per non raccontare la sua versione dei fatti su tutta la complicata operazione.
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube