Si è spento Damiano Capodivento, figura amata del mondo ciclistico locale.
Nato nel 1943 a Trinitapoli, in provincia di Foggia, aveva trovato casa e cuore a Caronno Pertusella, dove si era trasferito nei primi anni ’70. Qui aveva aperto una bottega artigiana dedicata alle due ruote, diventata punto di riferimento per appassionati e amatori. La sua storia sportiva inizia da giovanissimo: a 17 anni conquista il titolo regionale Allievi; nel 1965 si piazza terzo al Campionato Italiano dilettanti; nel 1966 entra nel professionismo con la Vittadello, accanto a nomi come Cribiori, Vigna e Taccone. Seguono stagioni con Max Meyer e GBC, dove si distingue per grinta e tenacia. Al Giro d’Italia colleziona ben quindici traguardi parziali, guadagnandosi il celebre “cappellino rosa”, prima di cederlo a Eddy Merckx.

Dopo l’agonismo passò al ciclismo amatoriale
Tra i suoi ricordi più vividi, una tappa epica alle Tre Cime di Lavaredo nel giugno 1967, affrontata con mani congelate ma spirito indomito. Dopo l’agonismo, si dedica con passione al ciclismo amatoriale, diventando protagonista delle gare locali e delle serate conviviali con altri ex professionisti. In corsa, era avversario leale di Pierluigi Nardello, Franco Parini, Michele Borra e Vincenzo Vezzoli; fuori dalla gara, conquistava tutti con la sua simpatia.
I funerali saranno celebrati mercoledì 29 ottobre alle 14.30 alla chiesa parrocchiale di Santa Margherita a Caronno Pertusella.
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