L’emergenza casa a Caronno Pertusella è tale che sono stati diffusi molti appelli del sindaco Marco Giudici a mettere a disposizione immobili a canone agevolato, ma la risposta è stata scarsa malgrado in città ci siano molti alloggi sfitti.

A nulla è servito – per incentivare – promettere agevolazioni fiscali: un contratto d’affitto concordato pagando la cedolare secca (le tasse sulle locazioni) dal 22 al 10%, sgravi sulla tassa di registro del contratto, dimezzamento della Tasi e dell’Imu. Il motivo della mancata risposta all’appello del sindaco? C’è ancora troppa diffidenza, soprattutto se le famiglie sono extracomunitarie.
Per evitare l’ultimo caso di sfratto il Comune ha stanziato la somma di 3mila 760 euro, necessaria per sanare la morosità pregressa maturata: in questo modo il proprietario dell’immobile ha rinunciato all’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’abitazione da parte di genitori e figli.
Per fortuna, dopo le trattative intercorse coi responsabili dei Servizi sociali, il titolare della casa ha accettato lo stanziamento, per cui l’amministrazione ha attinto dal “fondo inquilini morosi incolpevoli”: è stato così scongiurato lo sfratto esecutivo, che avrebbe potuto peggiorare la spesa per l’ente pubblico. Nei casi peggiori si devono infatti sostenere i costi d’inserimento in comunità-alloggio per genitori e figli, che in media costano dagli 80 ai 100 euro a persona.
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