“Avevo appuntamento alle 15:09. Sono riuscita a sottopormi a tampone dopo 4 ore e mezza”. Inizia da qui il resoconto di una donna di Bollate. Domenica pomeriggio era in coda per fare un tampone al centro di Rho Fiera. Non certo per avere il green pass, ma per precauzione sulla sua condizione fisica. “Sono affetta da sclerosi multipla, socia e volontaria Aism, l’associazione italiana Sclerosi Multipla, e nonostante i tre vaccini e le molteplici precauzioni ho contratto il Covid”, racconta la donna che scrive alla nostra pagina Facebook.
Ha iniziato a curarsi con gli anticorpi monoclonali a fine dicembre e per l’8 gennaio il medico curante le ha fissato un tampone di controllo a Rho Fiera. La sua attesa p iniziata nel primo pomeriggio perché aveva appuntamento alle 15:09. “Sono riuscita a sottopormi a tampone dopo 4 ore e mezza di attesa in auto senza possibilità di accedere a un servizio igienico che per chi ha problemi fisici di qualsiasi natura è importante”, spiega la donna. Oltre ai tempi di attesa si è aggiunto anche un ulteriore disagio: “In tutto questo tempo di attesa nessuno mi ha informato che oltre alla prenotazione è richiesta anche l’impegnativa medica. Mi è stato dato un indirizzo e-mail a cui inviare le schermate di prenotazione tampone mia e di un mio familiare che era con me, esibite in visione sul mio cellulare perché altrimenti non potremo ricevere sul fascicolo sanitario elettronico l’esito dei nostri tamponi”.
Una situazione che rischia di ripetersi e moltiplicarsi per centinaia di volte durante il giorno: “Io sono indignata e furente perché trovo irrispettosa una simile disorganizzazione verso i pazienti, gli operatori sanitari e i volontari della Protezione Civile impegnati per indirizzare le auto”. Da questa esperienza e dal disagio durato tutto un pomeriggio rimangono in sospeso alcune domande: “A cosa servono le prenotazioni se poi gli accessi non sono controllati già all’accesso al parcheggio P5 di Rho Fiera e comunque anche chi era sprovvisto di prenotazione è stato lasciato affluire disordinatamente anche da altre vie?”, si chiede la donna. “Perché poi questa lotteria per le prenotazioni dei tamponi? Sarebbe più utile lasciare che la struttura in cui si esegue il primo tampone desse già l’appuntamento successivo. In questo modo la struttura avrebbe già il conto dei tamponi da ripetere e i medici di base sarebbero alleggeriti da seconde e terze prenotazioni”.
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