Una donna che attraversa la strada sulle strisce pedonali, un pullman della tratta Cormano-Cusano e il suo conducente che travolge la malcapitata, perché distratto alla guida da una chat erotica. E che ora patteggia la pena. L’incidente dell’11 dicembre 2020 avvenne in territorio di Cinisello, con il 49enne conducente brianzolo che mentre guidava il bus 727 di Atm travolse e uccise una 53 enne perché in quel momento stava scambiandosi messaggini a luci rosse. Ma, il conducente del bus impegnato in una chat erotica e che investì una donna, ora patteggia
Bus Atm Cormano-Cusano: investita e uccisa dipendente comune di Bresso
Ora M.D., il 49enne conducente brianzolo del bus della tratta Cormano-Cusano, patteggia a un anno e sei mesi (pena sospesa): l’uomo investì e uccise una donna che attraversava sulle strisce pedonali. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, il gup Marco Formentin ha stabilito anche la sospensione della patente per due anni nei confronti del conducente del mezzo, imputato di omicidio stradale. L’uomo ha offerto anche una cifra economica a titolo di risarcimento in favore della sorella della vittima, la 53enne Cristina Conforti, dipendente del comune di Bresso rimasta uccisa nell’incidente. I familiari della donna (marito e i due figli) hanno già ricevuto un ristoro economico da parte dell’assicurazione.
Donna investita dal bus: il conducente impegnato in chat erotica
Il conducente del bus, impegnato in una chat erotica, investì una donna e ora patteggia. La dinamica dell’accaduto è stata ricostruita dalle indagini condotte dalla procura sul telefono cellulare del conducente del bus sulla tratta Cormano-Cusano. In cui è emerso che l’uomo stava chattando su Messenger tra le 15.20 e le 15.25, e che la prima chiamata ai soccorritori dopo l’incidente è delle 15.27. “La sentenza mi ha lasciato amareggiato e senza parole“, ha spiegato ancora al Corriere il marito della donna. “È chiaro che Cristina non ce la riporterà indietro nessuno ma non è una pena che le rende giustizia. Come può valere così poco una vita umana? L’imputato è libero di uscire di casa come se non avesse fatto nulla. Invece ha causato la morte di una persona e ha distrutto una famiglia, la mia. Non siamo per niente soddisfatti di come funziona la giustizia. Ammazzi una persona e hai quasi la certezza di cavartela con poco“.
Redazione web
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