La firma del decreto con la Lombardia zona rossa assieme ad altre 11 province del Nord italia è arrivata a tarda notte. Dopo le 3 arriva l’ufficialità della stretta del governo per l’emergenza coronavirus con il blocco degli spostamenti in entrata e in uscita per tutta la regione Lombardia e per 14 province di Emilia-Romagna, Marche, Piemonte e Veneto (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia). La decisione arriva dopo che in sole 24 ore si sono registrati oltre 1.145 malati in più (5.061 il totale, 233 i decessi) e una situazione molto critica nei reparti di terapia intensiva lombardi.
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Le stesse misure sono state annunciate qualche ora prima (nella bozza che ha iniziato a circolare dopo le 20.30), la prima reazione che ha causato è stata la fuga dalla città di Milano. Le principali stazioni sono state prese d’assalto per salire sugli ultimi treni prima della mezzanotte. Una scena per certi versi simile all’assalto ai supermercati che si è vista due settimane fa, quando sono scattate le prime misure di contenimento del virus in dieic paesi della provincia di Lodi (clicca qui per l’articolo). Le disposizioni sono valide da oggi domenica 8 marzo per un mese, fino al 3 aprile.
Si potrà entrare e uscire, ha detto il presidente del Consiglio, solo “per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e di emergenza”.
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