Il 18enne, senza precedenti patologie, ridotto in fin di vita dal coronavirus, salvato con un trapianto record.
Francesco, 18 anni, era perfettamente sano ma ad inizio Marzo il il coronavirus, lo ha infettato e gli ha danneggiato i polmoni, causando una estrema difficoltà nella capacità di respirare normalmente. In pochi giorni il virus colpisce ancora più duramente e i polmoni vengono compromessi in modo irreparabile.
A metà aprile gli esperti della Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone del Policlinico di Milano decidono di esplorare una diversa direzione, quella di donargli dei polmoni nuovi.
Il Centro nazionale trapianti inizia l’analisi della situazione e delle condizioni del paziente. Il paziente dopo una valutazione positiva viene inserito in lista d’attesa urgente nazionale.
In alcune settimane viene individuato un organo idoneo e ne viene immediatamente predisposto il prelievo e il trasporto dei polmoni a Milano.
Trapianto di polmoni, intervento riuscito sul giovane
A salvare il 18enne è stato il trapianto effettuato al Policlinico di Milano, con un percorso che era stato tentato solo poche volte. Il coordinamento operativo è stato assicurato dal Centro nazionale trapianti in sinergia con il Centro regionale trapianti della Lombardia e il Nord Italia transplant program.
Ad oggi Francesco è sveglio, collaborativo e segue la fisioterapia. Il percorso di riabilitazione è lungo in seguito ai 58 giorni che ha passato allettato e intubato.
“Il nostro Ospedale è tra centri più importanti d’Italia per l’attività trapiantologica – spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano -. Dall’inizio del 2020 abbiamo eseguito già 9 trapianti, di cui 4 durante la pandemia. Crediamo sia importantissimo divulgare la nostra esperienza, sicuri del fatto che possa servire da guida e ispirazione per i tanti casi che la pandemia ha generato. Poter rimediare ai danni polmonari da Covid-19 con il trapianto rappresenta un’opportunità in più per i tanti pazienti che sono stati colpiti duramente da questo coronavirus: è un percorso per nulla semplice, ma abbiamo appena dimostrato che si può portare a termine con successo“.
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