Sono ancora in corso le operazioni di spegnimento dell’incendio al Ghezzi di Limbiate. A 24 ore dalle fiamme, non è ancora stato pienamente domato l’inferno di fuoco scoppiato nel pomeriggio di sabato 29 ottobre. Ora si dovrà capire la causa del rogo: che cosa ha mandato in fumo quasi un secolo di storia e sacrifici?
Incendio al Ghezzi di Limbiate: bruciati 1.000 metri quadri di mobilificio
Sono i Vigili del Fuoco a dare un primo bilancio sul devastante incendio scoppiato al Ghezzi. Il fuoco ha distrutto un capannone di circa 1.000 mq, per oltre 24 ore sono stati impegnati circa 60 pompieri con 20 automezzi tra autopompe, autoscale e autobotti. L’opera di spegnimento e di messa in sicurezza dell’area proseguirà fino allo spegnimento degli ultimi focolai.
Il sindaco di Bovisio: i fumi non sono stati tossici
“Arpa ha rilevato che i fumi emessi dall’incendio non sono tossici. Quindi da quel punto di vista non sono stati riscontrati problemi per la salute pubblica”, afferma Giovanni Sartori, sindaco di Bovisio Masciago, territorio su cui formalmente è presente il mobifilicio. “Fortunatamente nessuno si è fatto male ma il danno è stato effettivamente molto grosso. Ai proprietari la mia totale solidarietà e quella di tutta l’ amministrazione comunale”.
Il rogo è divampato poco dopo le 16 nei capannoni di via Bonaparte, proprio sul confine tra Limbiate e Bovisio Masciago. Da subito l’entità delle fiamme è apparsa assai diffusa con una lunga colonna di fumo nero visibile anche a chilometri di distanza. Numerose le segnalazioni anche da Paderno Dugnano, Senago, Bollate, Cesano Maderno. A bruciare è stato il
Centro Cucine Ghezzi, attività storica fondata nel 1935. In pochi minuti un gran dispiegamento di mezzi di soccorso è arrivato allo stabilimento in fiamme. Per precauzione sono state fatte evacuare anche le case vicine. Troppo alte le fiamme da domare nel giro di poco tempo, il lungo lavoro è proseguito per tutta notte. Anche oggi, domenica, i pompieri sono stati al lavoro per spegnere gli ultimi focolai. Ora inizierà la conta dei danni, ingentissimi e devastanti. E soprattutto andrà chiarita la causa dell’incendio: che cosa ha mandato in fumo anni di storia e sacrifici?