In Lombardia i primi 10 infermieri dall’Uzbekistan, le perplessità dai social e la replica del presidente Fontana: in Lombardia non ci sono, per questo abbiamo attivato collaborazioni internazionali.
Ieri lo stesso presidente della giunta regionale della Lombardia, Attilio Fontana, ha dato il benvenuto al primo gruppo di dieci infermieri arrivato dall’Uzbekistan, grazie al programma di formazione e cooperazione con i Paesi esteri. Gli operatori sanitari asiatici sono stati ricevuti nell’ufficio del governatore a Palazzo Lombardia.
Dall’Uzbekistan in Lombardia i primi 10 infermieri all’Ospedale Sacco e Fatebenefratelli
“L’arrivo di questi professionisti – ha spiegato Fontana – è frutto degli accordi siglati durante la missione istituzionale della Regione a Tashkent. Un progetto che prevede percorsi di formazione clinica e teorica nell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, con l’obiettivo di rafforzare gli scambi formativi e professionali tra i due Paesi”.
Durante il periodo di formazione, che li vedrà impegnati in diversi reparti ospedalieri, tra cui pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia, nefrologia, oncologia ed area pediatrica, con la supervisione di tutor, parteciperanno anche a corsi di lingua italiana.
Infermieri dall’Uzbekistan, il commento del presidente Fontana
Lo stesso Fontana è intervenuto poche ore fa, dopo avere letto i commenti sulla novità degli infermieri stranieri in Lombardia.
“In queste ore ho letto con attenzione tanti commenti sull’arrivo di infermieri dall’Uzbekistan” -scrive Fontana sul suo profilo Facebook.
“Capisco le preoccupazioni espresse da operatori sanitari, cittadini e famiglie.
La verità è semplice: in Lombardia mancano infermieri, e come presidente ho il dovere di garantire cure a tutti. Per questo, in attesa di soluzioni strutturali italiane, abbiamo attivato collaborazioni internazionali.
Ma sia chiaro: gli infermieri stranieri sono affiancati da tutor esperti; Frequentano corsi di lingua italiana; Non viene messa a rischio la sicurezza dei pazienti.
Parallelamente, sto lavorando per ottenere l’autonomia differenziata, con un obiettivo preciso: aumentare gli stipendi e valorizzare i nostri professionisti sanitari.
Servono riforme vere, non soluzioni tampone. E continuerò a lavorare con serietà, ascolto e trasparenza. Vi terrò aggiornati, passo dopo passo”.
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