Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la legge che istituisce lo “psicologo di base”.
La legge regionale istituisce il servizio di psicologia delle cure primarie.
“La cura della mente merita la stessa importanza e attenzione attribuita alla cura del corpo e, quindi, deve trovare una risposta immediata nella medicina di primo livello. È questa la premessa su cui si basa il nuovo servizio di psicologia delle cure primarie – sottolinea Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), relatrice e prima firmataria del provvedimento -. L’obiettivo di questa legge è stabilizzare un’offerta psicologica integrata nel sistema sociosanitario regionale in modo efficace, tempestivo, vicino alla cittadinanza e ai territori”.
Psicologo di base in Lombardia, stanziati 36 milioni di euro
La legge, composta da otto articoli, introduce lo psicologo del servizio di cure primarie all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità, aumentando la capacità del servizio sociosanitario di intercettare precocemente situazioni di disagio psicologico. Il nuovo servizio opererà in stretta cooperazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le altre figure specialistiche della sanità, con il coordinamento dell’area di psicologia delle ASST.
Il servizio potrà svolgere azioni di prevenzione, diagnosi e intervento precoce rispetto alle diverse forme di disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, ai servizi sociosanitari e sociali; interventi di consulenza e supporto psicologico per le forme di sofferenza psicologica per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici.
È prevista, inoltre, l’istituzione di un Osservatorio per il monitoraggio dell’assistenza psicologica prestata dal servizio di psicologia delle cure primarie.
La legge stanzia un finanziamento complessivo di 36 milioni di euro suddiviso sul triennio 2024/2025/2026 (12 milioni per ciascun anno).
Il testo del provvedimento, che riprende, aggiorna e integra la proposta presentata alla fine della scorsa legislatura dalla Vice Presidente della Commissione Sanità Simona Tironi (Forza Italia), era stato sottoscritto dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità (Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia, Roberto Anelli della Lega e Carmela Rozza del PD) e dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia (Emanuele Monti della Lega, Diego Invernici di Fratelli d’Italia e Paola Bocci del PD).
Legge sullo psicologo di base in Lombardia, soddisfazione da tutti gli schieramenti
“Nella fase di attivazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, l’istituzione di questo servizio è particolarmente importante perché rafforza e implementa l’offerta di queste strutture territoriali, garantendo alle nostre comunità una figura e una tipologia di assistenza oggi sempre più importante -sottolinea il Vice Presidente della Commissione Sanità Roberto Anelli (Lega)-. Penso in particolare al mondo della scuola, ai giovani e agli adolescenti e alle famiglie, dove il supporto dello psicologo in molti casi può svolgere un ruolo e una funzione di grande utilità”.
Aggiunge il Consigliere Segretario Maria Rozza (PD): “Siamo soddisfatti per l’approvazione della legge dello psicologo delle cure primarie, nata da un lavoro bipartisan, frutto della condivisione degli emendamenti proposti da maggioranza e opposizione. Lo psicologo delle cure primarie, che diventerà anche una figura di supporto per medici di base e pediatri di libera scelta, sarà attivo nelle case di comunità, questo per rendere accessibile a tutti il servizio psicologico, essenziale per il crescente e sempre più diffuso disagio psichico, soprattutto fra i giovani. Un risultato positivo, dunque. È la dimostrazione che quando nelle istituzioni le maggioranze si pongono in ascolto delle opposizioni si raggiungono obiettivi comuni e si danno risposte ai cittadini”.
L’Aula ha, inoltre, approvato con voto segreto l’emendamento presentato da Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale) che incrementa di 3 milioni e 700 mila euro la consistenza patrimoniale della Fondazione regionale per la ricerca biomedica (FRRB) per garantire la continuità dei progetti di ricerca anche nell’ambito della salute mentale.
Il Consiglio regionale ha dato il via libera anche all’ordine del giorno presentato da Claudia Carzeri (Forza Italia) per favorire il dialogo tra lo psicologo delle cure primarie, le reti antiviolenza e le Forze dell’Ordine con l’obiettivo di arginare e intercettare la piaga sociale della violenza di genere.
Psicologo di base: i dati del disagio in Italia
In Italia oggi solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Nel nostro Paese la prevalenza dei disturbi mentali è sopra la media europea, con oltre un italiano su cinque che soffre di almeno un disturbo mentale, sebbene solo un individuo su tre che soffre di tali disturbi riceva un trattamento sanitario adeguato. Nell’ultimo anno si è manifestata un’alta prevalenza di ansia e sintomi depressivi dovuti alla pandemia stessa, all’isolamento sociale e allo stress dei genitori, con un maggiore rischio di sviluppare sintomi psichiatrici in famiglie a basso reddito, nei tardo adolescenti e tra le femmine.
Gli effetti della pandemia sugli adolescenti in Italia
Gli adolescenti sono la fascia demografica che ha risentito maggiormente degli effetti della pandemia. Un ragazzo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale: depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le cause principali di sofferenza per questa fascia di popolazione. La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani e il suicidio è la 4 causa principale di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni. Un recente studio della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS ha messo in luce che il 39% degli adolescenti presi in carico avverte e soffre di una sintomatologia affettiva ansioso-depressiva che potrebbe sfociare in una definitiva psicopatologia, ma anche evidenziato l’efficacia terapeutica, qualora tempestiva. I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti includono ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%) e paura (5%). L’insorgenza di condizioni di salute mentale come la depressione e l’ansia è stata anche associata a una diminuzione del rendimento scolastico, spingendo spesso i giovani ad abbandonare gli studi. È importante notare che almeno il 50% dei disturbi di salute mentale ha esordio prima dei 15 anni e l’80% di questi si manifesta prima dei 18 anni, in alcuni casi diventando un problema permanente per tutta la vita di una persona. (rapporto “Headway – 2023”, elaborato da “The European House – Ambrosetti” in collaborazione con Angelini Pharma).
Le richieste di assistenza per la salute mentale in Italia
Nel 2022 sono 778.737 le persone hanno richiesto assistenza ai servizi specialistici di salute mentale. Di questi, i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono a 285.101 unità, quindi circa il 36% delle richieste. Il 94,4% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita. I dati nazionali evidenziano che il 3,3% dei ricoveri in pronto soccorso (479.276 persone) riguarda problemi di salute mentale. Di questi, il 14,6% è ricoverato in ospedale, mentre il 72,1% ottiene la dimissione per cure domiciliari. Ciò significa che ben 7 su 10 pazienti, pur non avendo condizioni tali da necessitare un ricovero ospedaliero, necessitano di supporto psicologico. I servizi territoriali hanno erogato 9.326.035 prestazioni, con una media di 12,8 interventi per ciascun utente. (Report 2023 sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute).
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