A Origgio torna la Fiera del bestiame e delle merci il prossimo 25 aprile. Dopo 3 anni di assenza a causa della pandemia, non avrà eventi collaterali.
Fiera del bestiame a Origgio, ma senza animali
La fiera del bestiame di Origgio, sarà senza animali. Ma non ci saranno neppure spettacoli equestri e altre attrazioni, tanto meno i concorsi morfologici che per mezzo secolo hanno attirato allevatori da tutta Italia. Le ragioni sono due: non c’è stato il tempo di organizzare l’evento, aspettando disposizioni governative su feste e fiere. In più, non ci sono risorse umane per controllare migliaia di accessi verificando temperatura corporea e greenpass. Chi aspettava ardentemente il ritorno della più importante fiera primaverile del Varesotto, dunque, dovrà rassegnarsi.
A Origgio un giorno solo di fiera il 25 aprile
In pratica la fiera non durerà come sempre nei giorni a cavallo col weekend del 25 aprile. E’ in programma solo nella Festa della Liberazione: sarà chiusa l’area attrezzata dove si tenevano concorsi e attrazioni. Invece. lungo le vie attorno ci sarà il mercato. La speranza è di riuscire quanto meno ad allestire qualche area gioco per bambini nelle piazze, ma nulla più di questo.
“Non tutti sanno quanto sia onerosa l’organizzazione della nostra fiera”, tiene a dire l’assessore Luca Panzeri. Da anni si occupa in prima persona della manifestazione. “Ogni anno a dicembre è già tutto pronto: allestite le strutture e fatti gli appalti. Non avevamo il tempo materiale, viste le restrizioni per il Covid. Oltre tutto, non sapendo se magari sarebbero state annullate le fiere a seconda della curva dei contagi, non potevamo correre il rischio di investire fondi inutilmente”.
Panzeri tiene a dire che “non avremmo neppure le persone per poter effettuare i controlli nell’area fiera, i cui visitatori nella giornata clou raggiungono punte di 40mila. All’esterno, invece, per strada, possono essere allestite le bancarelle senza controlli”.
Alla fiera del bestiame ci saranno 300 bancarelle
Sarà comunque un’occasione, grazie alla tradizionale fiera, per gli operatori economici, che tutti gli anni vedono in questa kermesse un’importante vetrina per farsi conoscere e lanciare i loro prodotti sul territorio. Sono 300 le prenotazioni di posti, segno che c’è ancora voglia di non far morire questo storico evento.
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