“Per noi rimanere chiusi è un danno, ma anziché stare a casa a piangerci addosso vogliamo dare la nostra mano a chi ci aiuta”. Sono le parole di Salvatore Francavilla, per tutti Rino.
Dopo 45 anni nel suo ristorante a Milano, da settembre gestisce il ristorante “L’angolo di Rino” di via Gorizia a Paderno Dugnano, una delle prime attività che è stata chiusa dal decreto del governo per evitare i contagi da coronavirus. E sarà anche una delle ultime a poter riaprire. Ma Rino assieme ai suoi due figli Manuel e Christian non si è perso d’animo.
“È giusto e doveroso dare tutti una mano a chi ci aiuta e combatte in prima linea questo virus”, dice il ristoratore padernese. E allora l’unica cosa che può fare è mettersi ai fornelli. “Preparo i pasti per i medici degli ospedali di Milano. Faccio pizze, focacce che si possono riscaldare e mangiare durante la giornata. E ogni giorno li consegno personalmente”, dice Rino. Ovviamente, tutto gratis spinto dalla sua voglia di aiutare che da sempre lo ha contraddistinto in varie associazioni che frequenta.
La sua giornata inizia presto con i primi impasti e le lievitazioni. Poi passa ai fornelli e infine impacchetta le sue prelibatezze prima di caricare tutto in macchina. L’itinerario è sempre lo stesso dal lunedì alla domenica. Parte verso le 12 dalla sua trattoria di via Gorizia e inizia dal Bassini. Poi passa dal Sacco e infine dal Niguarda. “Ho anche un dipendente che ci dà una mano, nonostante il periodo difficile”, dice Rino. “Non mi perdo d’animo anche se il pozzo si sta svuotando, ora facciamo questo ulteriore sacrificio di tenere chiuse altre due settimane. Se ci sarà da tagliare lo farò, ma non per il volontariato”.
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