No alla pena di morte per i responsabili dell’omicidio di Luca Attanasio. E’ l’appello lanciato in rete con una raccolta firme dalla Fondazione Mama Sofia, fondata insieme alla moglie Zakia Seddiki, dall’ambasciatore italiano di Limbiate, ucciso in Congo poco più di 2 anni fa.
La sentenza del processo in corso nella Repubblica democratica del Congo dovrebbe arrivare a giorni.
“Aggiungere morte a morte non serve a nulla. Se non a portare altro dolore. Noi siamo contrari, Luca sarebbe stato contrario”, ha affermato Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore italiano . “Siamo contro la pena di morte. Lo dicono la nostra Costituzione, il nostro senso civico, la nostra formazione cattolica. Sono gli stessi principi in cui si identificava nostro figlio. La pena capitale non potrà mai alleviare il dolore della nostra famiglia”
Intanto, in rete è stata avviata la raccolta firme tramite piattaforma change.org, raggiungibile qui.
La Fondazione Mama Sofia, presieduta da Zakia Seddiki Attanasio, che si propone di promuovere la diffusione di valori di pace, giustizia e solidarietà tra i popoli per una cultura della integrazione, della legalità e della non violenza, dice no alla pena di morte nel processo in corso a Kinshasa nei confronti dei responsabili dell’omicidio dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustafa MIlambo.
“Ho accolto con dolore – dichiara Zakia Seddiki Attanasio – la richiesta di condanna alla pena di morte per gli imputati, nel processo in corso a Kinshasa, per l’assassinio di Luca, Vittorio e Mustafa.
Luca era un uomo buono, mosso da profonde motivazioni umanitarie e di elevatissimi ideali ed era assolutamente contro la pena di morte. Ne avevamo parlato spesso e desidero testimoniarlo ora, di fronte a questa richiesta di condanna alla pena capitale.
Chiediamo al Ministero degli Affari Esteri, che era la sua casa, e all’Ambasciata d’Italia a Kinshasa, parte civile nel processo, di trasmettere a chi dovrà emettere il giudizio, questo nostro desiderio, questo nostro appello.
Luca avrebbe voluto proprio questo.
Attraverso l’associazione Mama Sofia, ideata e fortemente voluta da Luca, vi chiedo di aggiungere la vostra firma contro la pena di morte in questo processo e più in generale nel mondo. Sono convinta – conclude Saddiki Attanasio – che sia il modo giusto di onorare la memoria di Luca e di promuovere quegli ideali di amore per l’umanità cui egli si è sempre ispirato”.
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