“La Scuola non si chiude”, decine di cartelli sulle cancellate dei plessi scolastici e video di protesta che diventano virali in queste ore a Senago.
“La scuola si fa a scuola”. “La scuola non si chiude”. E’ la protesta scoppiata da qualche ora a Senago con decine di cartelli attaccati alle cancellate dei vari istituti e video che stanno diventando virali e che raccontano le istanze di genitori e giovani studenti.
“La scuola non si chiude” è lo slogan che campeggia su decine di cartelli colorati che aumentano di ora in ora sulle cancellate degli istituti senaghesi. Sono scritti da genitori ma anche firmati dalle stesse classi.
E proprio in queste ore c’è anche un video dei genitori del comprensivo Da Vinci che sta diventando virale. Raccoglie le istanze dei genitori, le loro preoccupazioni per la scelta della chiusura degli istituti che, ad un anno esatto di distanza ha il sapore di un deja- vu.
“Non è possibile che a pagare siano sempre bambini e ragazzi” dicono le mamme.
“La scuola è l’ultimo spiraglio di libertà per relazionarsi con i loro amici, per crescere e per non diventare lobotomizzati davanti ad un pc, seguendo video lezioni e contatti umani in videochiamate o chat di gruppo. E’ disumano, ci siamo già passati e rivivere tutto questo dopo un anno mi sembra un incubo. Siamo punto e a capo dopo un anno, si poteva fare tanto ma è stato fatto poco e per questo pagano i bambini. Gli unici innocenti, gli unici che seguono le regole”.
Una carrellata di immagini, come si è ormai imparato a fare in pieno stile lockdown, raccolgono le facce e gli slogan della protesta “La scuola non si chiude”.
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Appello anche da parte di un liceale di 16 anni che si rivolge direttamente al presidente Fontana. “Sono uno dei tanti studenti costretti a rimanere a casa dopo la sua decisione. Rappresento i miei coetanei. La Dad non si è rivelata per nulla efficace, forse perché non tutti possiedono i mezzi, ma ha peggiorato la situazione scolastica italiana. La Dad non ci ha insegnato nulla è ora di dirlo. Noi adolescenti siamo stanchi. Usate le parole per condannare tutti quei ragazzi che escono di casa senza mascherina e creano assembramenti. Un atto deprecabile, non vi si può dare torto. Ma di quei ragazzi che si sacrificano ogni giorno ne parlate mai? Abbiamo accettato tutto, ma adesso è ora di dire basta”.
Stefania Priolo
QUI IL VIDEO REALIZZATO A SENAGO
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