Ci sono “furbetti” e “furbetti”, ma l’Inps non sembra in grado di distinguerli e a Solaro bastano 20 euro di gettone di presenza da consigliere comunale per vedersi chiedere indietro il bonus Covid da 1200 euro ottenuto per i due mesi di attività ridotta a marzo e aprile 2020.
E’ successo a Gianmarco Belotti, professione ottico e passione politica che lo spinge da molti anni ad essere consigliere comunale, sempre d’opposizione, per la Lega.
La scorsa primavera, come molte Partite Iva, ha compilato i moduli per chiedere all’Inps il “ristoro” per la riduzione dell’attività a causa del lockdown.
Aveva ricevuto in tutto 1200 euro, 600 euro al mese. Ma adesso l’Inps glieli chiede indietro, perchè ha scoperto che Belotti ha altri redditi e quindi l’indennità risulta “non spettante”. Quali altri redditi? Quelli da consigliere comunale: 20 euro lordi a seduta di consiglio o commissione, mediamente 2 al mese, come spiega nel dettaglio lo stesso Belotti.
“L’attività politica a livello locale, per come la vivo io perlomeno (ed il mio portafogli concorda con me), è passione, certamente non reddito. Considerando anzi tempo e risorse investite e il “sontuoso” gettone di presenza percepito da un consigliere comunale, il bilancio personale è decisamente “in rosso”.
Per dimostrarlo, Belotti pubblica il rendiconto fornito dal Comune di Solaro da cui emerge che, tra gennaio e giugno 2020, partecipando ad un totale di 12 sedute tra consigli comunali e commissioni, ha incassato 247,80 euro. Come consigliere comunale infatti, non percepisce indennità, ma solo “gettoni di presenza” per ogni singola partecipazione alle riunioni convocate, del valore di 20,65 euro lordi, indipendentemente anche dalla durata delle stesse. “Oggi ricevo da Inps la richiesta di restituzione del bonus perché sostanzialmente, l’attività politica a livello locale mi ha portato ad avere altre fonti di reddito”.
Una situazione ben diversa da quella che, nell’agosto 2020, fece scoppiare lo “scandalo” dei 2000 politici che avevano ottenuto il bonus covid, tra i quali anche deputati, consiglieri regionali, gente da svariate migliaia di euro al mese, ai quali fu comunque elargito il contributo Covid da 600 euro (che si spera sia stato recuperato). Una situazione che potrebbe avere, tra gli effetti, anche quello di allontanare ancora di più dalla politica i tanti consiglieri comunali che la praticano con passione in tutti i comuni, per qualsiasi partito o lista civica, trattati dall’Inps alla stregua dei “furbetti”. Per 20 euro.
Gabriele Bassani
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