Chissà se Aldo e Giovanni e Giacomo l’ispirazione l’hanno trovata a Garbagnate, scrivendo una delle loro più celebri battute di “Tre uomini e una gamba”: quando Aldo spiega “Va beh, finisco di mangiare la peperonata e scendo”, la risposta di Storti è sardonica: “Peperonata? Alle otto del mattino? Mezzogiorno…topi morti?”.

Dal “bentornata topa” e “alitiamo”: i misteri d’amore scritti sui muri a Garbagnate
Il dubbio è lecito e basta una passeggiata per Garbagnate per alimentarlo. Giusto per stare in tema culinario. L’occasione è servita su un piatto d’argento dall’accostamento di due scritte ravvicinate sul muro che delimita una palazzina: atto di per sé già di dubbio gusto, se non altro per i proprietari dello stabile o dei loro dirimpettai, che al posto di una parete intonsa e in stile grezzo ma curato, all’aprire quotidiano delle finestre fanno il pieno di dubbi messaggi d’amore, se non anche che di controverse interpretazioni alimentari.
Tutto parte da una scritta, rimarcata nella lettera iniziale che la compone. Quasi a sottolineare che è quella la parte da sottolineare, o che forse l’anonimo “artista” aveva sopravvalutato la disponibilità di vernice nella bomboletta appena comprata. Sta di fatto che per chi non ha voglia di addentrarsi in arrovellanti interpretazioni, basta leggere senza soluzione di continuità un “Alitiamo”. Un invito? Una speranza? Una constatazione? Difficile a dirsi, ancora più dura a credersi, soprattutto se scritto postumo a quel che compare solo un paio di metri più in là: “Bentornata topa”, con tanto di cuoricino a sugellare il sentimento saziato del sin lì orfano della sua presunta roditrice.
Aldo in Tre uomini e una gamba: “A mezzogiorno…topi morti?”
Ma è che qui che scattano le interpretazioni: la prima è relativa all’ipotetica gratificazione della destinataria di trovarsi etichettata con appellativo meno romantico di quel che sogna l’adolescente innamorata del principe azzurro. La seconda è sul fatto che sia lei, “la topa”, quella che uno sforzo di immaginazione può far pensare sia tal Alice, destinataria di un più romantico “ti-amo”, scomponendo quel che sul muro scomposto non è. La terza è che le due siano affettivamente la stessa persona. La quarta, e ultima, è che davvero questo sforzo di servire un assist all’innamorato (o innamorati) di turno, sia esercizio vano di chi si attiene pragmaticamente a raccogliere i dati e interpretarli senza filtro: “Alitiamo”, “bentornata topa”. Frase che sì, forse Giovanni ha letto a Garbagnate, su quel condominio a ridosso del canale Villoresi, facendone sketch da letteratura cinematografica.
Il solo margine di incertezza potrebbe stare nella datazione del film che ha reso immortale nella comicità italiana il trio: 1997. Ma anche dai colori sbiaditi con cui la scritta campeggia sul muro di Garbagnate, potrebbe dedursi che sì, forse la scritta potrebbe sentirsi addosso gli stessi 26 anni del film. Perché, stessero diversamente le cose, verrebbe da chiedersi come sia poi finita con Alice. E con la topa.
Redazione web
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