Grazie al progetto di una grande vasca di laminazione per il contenimento delle acque meteoriche, le piene del Bozzente non faranno più paura a Uboldo, diventando un lontano ricordo. Ereditato dalla passata amministrazione l’importante progetto regionale, la giunta Clerici ha chiesto come compensazione la messa in sicurezza dei ponti.
L’opera, realizzata nella zona della Cava Fusi ma fuori dal sito perché inadatto a ospitarla, allenterà il flusso delle acque in caso di forti precipitazioni e ridurrà i rischi di esondazione in prossimità della zona industriale e delle abitazioni. Un problema di non poco conto: negli ultimi anni, con le bombe d’acqua e i continui nubifragi dovuti ai cambiamenti climatici, sempre più case di periferia sono state allagate o isolate per lo spagliamento delle acque del Bozzente, con l’intervento della Protezione civile e danni incalcolabili.
Rispetto al milione 100mila metri cubi di terra nel progetto iniziale, ne saranno scavati 800mila. Tuttavia i dubbi restano: la vasca volano sarà un’ulteriore ferita per il paese ed è stata imposta senza che ci siano certezze sulla sua effettiva utilità.
Fatto sta che la compensazione ottenuta dall’amministrazione è la messa in sicurezza dei ponti delle zone boschive, che finalmente saranno più sicuri e meglio transitabili da veicoli e pedoni: quello ciclopedonale fra Uboldo e Origgio, che passa sul Bozzente; quello di via Cerro che ha subito l’erosione delle fondazioni dopo le piene; quello di via Caduti della Liberazione, che non garantisce una portata adeguata al traffico pesante.
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