Buone notizie sul fronte dello spaccio di stupefacenti: sembra che il fenomeno, che attanaglia da sempre il territorio del Saronnese e in particolare il Parco dei Mughetti a Origgio e Uboldo, si sia ridimensionato. E’ l’effetto dei controlli serrati delle forze dell’ordine, ma anche della presenza della Protezione civile e dei cittadini. La ragione, in pratica, sta nel mix fra la stretta dei controlli e il fatto che i boschi vengono vissuti sempre più dalla gente che fa passeggiate e footing.
Come riferito dalle delegazioni della ProCiv, sono sempre più frequenti nei boschi i blitz dei carabinieri, in qualche occasione anche della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. “Va poi detto che, quando li chiamiamo, i vigili intervengono subito – fa sapere il coordinatore della ProCiv di Uboldo e Origgio Piero Zucca – Noi, mentre monitoriamo il Bozzente, facciamo azione di disturbo e quando vediamo movimenti sospetti avvisiamo subito la polizia locale”. Basti pensare alle tante volte che proprio le giubbe gialle hanno trovato i capanni dei pusher, dove si riparavano per vendere gli stupefacenti nel folto degli alberi: in diverse occasioni sono stati smantellati, pulendo tutta l’area circostante.
Di sicuro, per combattere lo spaccio, resta la buona regola applicata nel comune di Uboldo su sollecito dell’ecologista Ercole Galli: “Vivere i boschi quanto più possibile può tenere alla larga pusher e tossicodipendenti”. In tal senso possono rivelarsi molto utili passeggiate di gruppo (i sindaci del Parco del Rugareto hanno dato più volte il buon esempio), eventi e manifestazioni che aggregano gente, giovani e meno giovani.
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