Migliaia di visualizzazioni su Youtube e Spotify per il terzo singolo dell’artista caronnese. Classe ’96, un lavoro in ditta e un parallelo percorso artistico in evoluzione. Blein (Marcello Toma) si racconta a “Il Notiziario”.
- Blein, com’è nato il tuo ultimo singolo “Polaroid”?
Tutti i miei brani partono da bozze acustiche di chitarra, quando poi trovo la linea melodica che mi piace la trasformo in parole. Continuavo a canticchiare il motivetto della canzone e mi sono reso conto che mi piaceva. “Polaroid” è il terzo singolo dopo “Vieni Via Con Me” e “Due Cuori a metà” che sono andati molto bene sul web, non so ancora se li includerà in un album.
- Nel testo della canzone scrivi che una volta scattata la foto “con le polaroid tornare indietro non puoi”. Nell’epoca dei selfie e dei ritocchi delle foto da condividere sui social è un invito a ritrovare più spontaneità?
Ho provato a creare un parallelismo tra la macchina fotografica polaroid con la relazione amorosa. Una volta usciva una bella foto perché avevi trovato la giusta angolazione, eri stato bravo tu. Se però ci sforziamo a tal punto da cercare la perfezione come può essere ad esempio facendo le foto con l’I-phone poi dopo ci si concentra sempre più su quello piuttosto che sulla sostanza.
- Come fotografi questo periodo?
Abbiamo avuto un cambio drastico della routine, può essere un bene, un male o entrambi. All’inizio l’ho vissuta male perché sembrava venir meno il sul lato più effimero, del divertimento. Sul lato personale però ho sfruttato il rallentamento per lavorare su me stesso. Con più calma sono riuscito ad approcciare in maniera più nitida le cose che mi interessavano fare. Poi chiaro, come tutti spero che si torni presto alla normalità.
- A quale progetto stai lavorando ora?
Continuo a lavorare in studio con il mio team di amici, che è nato un po’ per caso. Lo sviluppo artistico che ho avuto verte sempre di più sul lato musicale, seguo sempre meno il rap “da strada”.
- Molti cantanti rap associano la vita in provincia come una realtà degradata dal quale scappare. Cosa rappresenta per te il paese?
Caronno Pertusella, il paese in cui vivo, a me piace, non lo schifo e non punto ad andare a vivere nella grande città. Mi trovo abbastanza a mio agio nel paese in cui sono, conosco tantissime persone di vari ambiti. Di sicuro non penso come un ragazzo che abita a Milano centro, ma va bene così.
Recensione del brano “Polaroid” di Claudia Carnevale, scrittrice
“Re della città” vede la luce a dicembre 2018 ed è il primo disco ufficiale di Blein (Marcello Toma, classe ’96), rapper che sta facendo parlare di sé da almeno un paio d’anni. In un panorama ricco di proposte, non sempre azzeccate, come quello italiano, l’artista si fa sentire. Voce roca, impugna una sigaretta, una birra e ti sbatte in faccia frammenti di verità. La realtà si riflette nei suoi occhiali tipo prisma e si trasforma in parole, raccontandoti un mondo dove anche se va male Dici sempre sì, dove dovresti vestire firmato perché ormali Lo fanno tutti, dove è Tutt’apposto anche se dal futuro ci hanno tagliato fuori, perché ci si prova a essere felici come Due cuori a metà, perché Comunque vada, perché comunque andrà, io Riapro il gioco se tu Vieni via con me.
Singolo dopo singolo, la sua musica si fa conoscere e apprezzare per quello che è veramente: fotografa la vita a modo suo e vorrebbe che certi frame non sbiadissero mai. È così che nasce Polaroid, singolo che dal 29 ottobre sta scalando tutte le classifiche: quando scatti una foto è quella, l’unica cosa che puoi fare è mettere bene a fuoco prima di immortalare il momento. Così è la vita, buona la prima, non puoi tornare indietro e quando “scatti” e le cose vanno bene la scintilla diventa fuoco e tutto prende forma in un tripudio di colori. Signori, luce ai riflettori: Blein.
Claudio Agrelli
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube