Una rete di Controllo di vicinato che si estende in tutto il territorio del Saronnese, coinvolgendo da vicino Caronno Pertusella, Origgio, Gerenzano e Cislago, ma da cui resta escluso Uboldo. Unico paese a non aver attivato questo sistema di monitoraggio del territorio, nato per tenere sotto controllo il territorio.
Controllo di vicinato in Italia: è nato a Caronno Pertusella
Un sistema, tra l’altro, nato in Italia proprio partendo da Caronno: perché è caronnese il fondatore italiano del Controllo di vicinato, che ora si estende non solo lunga tutta la Penisola, ma che proprio nel Saronnese a messo in rete una serie di controlli locali in grado di pattugliare capillarmente il territorio. O quasi.
Si chiama Gianfrancesco Caccia, il fondatore del Controllo di vicinato in Italia, e oggi è presidente onorario dell’associazione nazionale. Si deve a lui la diffusione in Italia di questa pratica nata negli Stati Uniti (fra gli anni Sessanta e Settanta) e approdata in Europa partendo dalla cittadina di Mollington nel Cheshire in Gran Bretagna (nel 1982).
Il sistema, tramite appositi cartelli, prevede di far sapere a chiunque passi nel quartiere che la sua presenza potrebbe non passare inosservata, in quanto gli abitanti sono attenti e consapevoli di ciò che avviene. Un deterrente contro furti, scippi, truffe e vandalismi. Perché al suono di un allarme, a un’invocazione di aiuto o alla vista di persone sospette corrisponde una tempestiva reazione del vicinato, pronto a contattare carabinieri o vigili.
Controllo di vicinato nel Saronnese: lo sviluppo a Bariola e Gerenzano
A che punto è nel Saronnese la diffusione di questa pratica, che si è dimostrata efficace in svariate occasioni? A Caronno, dove il controllo di vicinato è presente in tutta la città, è arrivato anche all’estrema periferia: alla frazione Bariola. Compiuti i primi passi dopo la formazione del gruppo WhatsApp “Bariola Sicura” (che si è rivelato subito una valida rete fra vicini di casa per segnalarsi a vicenda auto, persone o situazioni sospette), si è tenuta un’assemblea per coinvolgere la popolazione nell’iniziativa e da qui è partito tutto.
A Gerenzano è sempre più interessata, la cittadinanza, a questa pratica: il primo gruppo si è formato ufficialmente nella periferica via Marco Biagi, comprendendo circa 50 famiglie; si è poi passati a via Palestrina e a via Pio XI. Successivamente hanno mostrato il loro interesse anche i residenti delle via Toti e San Giacomo. Volontà dell’amministrazione civica è incrementare sempre più i gruppi.
A Cislago coinvolte 600 famiglie: il grande successo del Controllo di vicinato
A Cislago, dove il progetto cammina con le sue gambe dopo essere stato avviato dal giovanissimo Francesco Manfredi, il Controllo di vicinato conta oltre 600 famiglie iscritte e una quarantina di vie aderenti. Un grande successo, che potrebbe arrivare a fare concorrenza al vicino comune di Olgiate Olona, che ha fatto scuola nel Varesotto.
Tutte le difficoltà di Origgio e di Uboldo
A Origgio il Controllo del vicinato è partito nel 2016 nelle vie Fratelli Rosselli e Gramsci, ma si è fermato subito. Se ne rammarica il promotore Alessandro Sozzi: “Speravo che si sarebbero unite altre strade, ma poi è scemato l’interesse. Vorrei che la nuova amministrazione cercasse di incentivarlo: anche considerando che al Comune costano solo i cartelli”.
Uboldo resta l’unico comune dove questa pratica preventiva non è mai stata incentivata: non si sono mai fatti avanti cittadini che, in modo formale, volessero attivarla, tanto meno ha voluto promuoverla l’amministrazione civica. Le giunte che si sono susseguite, infatti, non avevano mostrato entusiasmo quando qualcuno – nel pieno del periodo dei furti a raffica – aveva avanzato l’ipotesi del Controllo di vicinato.
In passato aveva inserito l’iniziativa nel suo programma elettorale il gruppo politico Per Uboldo, ma non avendo poi vinto le elezioni la proposta si era arenata. C’è comunque sempre tempo per unirsi ai comuni della zona.
Redazione web
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