Sempre più difficile la situazione della catena Grancasa, che a Gerenzano ha uno dei suoi punti vendita di forza (il Bossi). L’unione sindacale ha deciso di chiedere un incontro col Mise per fare il punto sulla situazione, così da dare risposte e qualche certezza ai dipendenti ma – soprattutto – trattare per tutelare al massimo i posti di lavoro.
“L’azienda aveva aperto le procedure di mobilità per 153 persone a livello nazionale – spiega Marco Callegari, coordinatore regionale Uiltucs e delegato nazionale – I lavoratori, ormai da mesi, prendono lo stipendio a rate, in due tranche, e la tredicesima slitterà a gennaio. Quello che chiederemo al Ministero dello Sviluppo economico è di conoscere il piano industriale dell’azienda, se ce n’è uno”.
L’obiettivo, da confermare, sarebbe di rilanciare i vari punti vendita, forse con la chiusura di alcuni o la cessione di rami d’azienda.
Sono una sessantina i lavoratori della sede gerenzanese, 12 dei quali hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Il sindacato si era battuto perché la soluzione fosse meno impattante, auspicando l’accompagnamento alla pensione, anche con buonuscite, dei lavoratori più anziani e che all’azienda costano di più; al contrario ne hanno fatto le spese soprattutto i più giovani. La Filcams Cgil sta supportando i dipendenti che hanno deciso di impugnare il licenziamento.
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