Origgio, il sindaco rimanda la pensione: continuerà a fare il medico di base.
Questo dopo la rinuncia dell’ultimo dottore.
Doveva andare in pensione a inizio settembre, chiudendo il suo ambulatorio medico dopo decenni di attività, il sindaco Mario Ceriani, ma continuerà a fare il dottore di famiglia.
“Ho preso questa decisione proprio il giorno in cui avrei voluto comunicare l’imminente pensionamento – spiega – Ho però appreso che ha rinunciato all’incarico il collega che 31 maggio aveva dato disponibilità per iniziare il proprio lavoro come medico di base a Origgio a partire da settembre. Non avendo ancora ufficializzato all’Asl la volontà di interrompere la convenzione, ho deciso di continuare il mio lavoro”.
Al momento sono quattro i medici operativi in paese e non è ancora stato sostituito quello andato in pensione a fine anno.
Nel marzo del 2018, invece, ha accettato l’incarico una dottoressa che ha aperto l’ambulatorio a Uboldo, alla quale si sono rivolti anche molti pazienti di Origgio (essendo l’ambito di entrambi i comuni).
“La mia speranza è che col nuovo bando per Origgio e Uboldo arrivi un nuovo dottore che apra lo studio nel nostro paese – auspica Ceriani – In questo modo si ridurrebbe il carico di pazienti sui medici attuali e non si dovrebbe per forza andare da un medico a Uboldo”.
Quando Ceriani ha comunicato su Facebook la scelta di continuare a fare il dottore di famiglia, ha ricevuto innumerevoli attestati di stima, fra i quali:
“Grazie Mario, sei una persona eccezionale e umana. Ti faccio i miei complimenti”;
“Grazie per la tua umanità e professionalità e per la tua decisione di mettere sempre gli altri al primo posto”;
“Mi dispiace per te che dovrai lavorare ancora… Non ti nascondiamo che egoisticamente abbiamo tirato un respiro di sollievo continuando ad averti come medico. Se ti può consolare cercheremo di non ammalarci”;
“Tutto questo denota il senso di responsabilità che hai sempre avuto, visto che potevi tranquillamente fregartene, come avrebbero fatto tanti tuoi colleghi, mettendoci nelle condizioni di andare a Uboldo. In più aggiungerei forte sensibilità, umanità e umiltà”;
“Grazie, Mario, sei unico. Come te non c’è più nessuno che pensa prima ai suoi assistiti che a se stesso”;
“Grazie infinite Mario, saper di poter contare ancora su di te mi ha riempito il cuore di gioia. Grazie a nome della mia famiglia: sei un grande. Penso che in tanti erano preoccupati della situazione che si era creata: la tua scelta ti fa onore e ci fa stare più tranquilli tutti”.
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