Raccolta firme a Origgio per chiedere un consiglio comunale sull’area ex Novartis. Perché “Benvenuti a Origgio, città della logistica, potrebbe essere il cartello che accoglie chi transita per il paese, in futuro, sulla vecchia Varesina – ironizza il Comitato Prospettive ex Novartis, che ha raggiunto quota 180 firme per chiedere di discutere in un’assembla pubblica del futuro del sito dismesso – Già, perché di imprese che lavorano nella logistica, a Origgio, ne esistono almeno 15 e ora, con l’uscita di scena di Novartis, potrebbero insediarsene di più sui terreni lasciati liberi dall’azienda farmaceutica”.
Futuro ex Novartis, la valorizzazione dell’area
A chi fa gola il vecchio sito farmaceutico? Oltre ad Akno, nota immobiliare che si vanta di operare sul mercato globale e sembra abbia fatto l’offerta vincente, altri imprenditori origgesi si sono proposti di valorizzare la superficie in modo sostenibile per la comunità, i lavoratori e l’ambiente. “Ma a quanto pare la sostenibilità, di fronte al guadagno di una potenziale speculazione immobiliare, viene sempre dopo – osserva il comitato – Il rischio, evidenziato più volte da noi, è che Akno possa realizzare, in un’area già fortemente congestionata, un polo logistico grande ben cinque volte il magazzino Amazon di Origgio”.
Un consiglio per il futuro dell’ex Novartis
In questo quadro, a Origgio va avanti la raccolta firme per un consiglio che affronti il futuro dell’ex Novartis. “L’impatto sulla viabilità e sull’ambiente sarebbe disastroso: parliamo di diverse centinaia di furgoni, camion e auto al giorno”. In questa situazione, secondo il Comitato, ci sono due grandi assenti: l’amministrazione comunale e Novartis, che sulla carta vanta un alto standard di responsabilità sociale ma ha scelto di spostarsi a Milano per risparmiare e vendere l’area occupata per decenni. “Due assenze che per i cittadini origgesi non sono certo un bel regalo di Natale – sottolinea il comitato – Ormai sta per scadere il tempo e ci dicono che stanno per concludere l’affare”.
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