Approda in Vaticano la protesta dei lavoratori della Riva Acciaio. La moglie di un operaio di Garbagnate Milanese, Adriana Paladino, madre di due figli, ha scritto a Papa Francesco per chiedergli di pregare e, con le sue parole, sollecitare le istituzioni a risolvere la vicenda della chiusura delle fabbriche del gruppo. "L'ho fatto dopo avere visto la disperazione degli operai e delle loro mogli – spiega – Questa vicenda rischia di sfaldare molte famiglie: in tanti casi lavora solo il marito, in altri padre e figli lavorano tutti alla Riva. Mi auguro che il Pontefice, così sensibile ai casi umani, faccia qualcosa, si attivi in prima persona lanciando un appello affinché si facciano ripartire subito gli stabilimenti".
"Caro Papa Francesco – si legge nella lettera, nella quale la garbagnatese descrive la grave situazione che si è venuta a creare per l'azienda, che ha molte commesse ma ha dovuto fermarsi per il sequetro degli impianti da parte del Gip di Taranto per reperire i fondi necessari al risanamento dell'Ilva – Tu che sei buono, che ogni giorno vedi tante sofferenze, Ti prego umilmente di intercedere per noi. Aiutaci a venirne fuori con le tue preghiere e, come tu sai fare, con le tue parole che arrivano al cuore di chi non ascolta o non vuole ascoltare".
Intanto, domani mattina, si terrà un presidio dei lavoratori davanti alla prefettura di Varese.
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