Aumentano in modo esorbitante i costi per il disagio sociale nei Comuni del Saronnese, tanto che la questione famiglie problematiche con minori è stata ripetutamente affrontata dal Piano di Zona che vede al tavolo i rappresentanti istituzionali delle varie amministrazioni. Per le ragioni più disparate, sono in costante crescita le coppie che si separano, il cui figlio o i cui figli vengono assegnati alla madre che non permette all’ex marito di vederli; altrettanti i casi nei quali il giudice lo consente in determinati giorni o solo per qualche ora. Ne derivano contrasti e situazioni di disagio che vedono per vittime i minori, desiderosi di incontrare il padre.
Lo “spazio neutro” dove incontrare il papà
Attualmente ci sono diverse situazioni di questo tipo, con bambini e ragazzi che incontrano il genitore in strutture protette della zona. Un servizio fondamentale per risolvere – o quanto meno alleviare – le conflittualità: è lo “Spazio neutro”, una stanza che serve ad avvicinare il bambino o l’adolescente al genitore con cui ha perso il contatto; un luogo dove le contese non esistono, nel quale si può trascorrere del tempo insieme, dietro la supervisione di educatori. E’ chiaro che per gli incontri sia necessario l’accordo del coniuge affidatario e il ruolo degli operatori sta proprio qui: favorire l’avvicinamento del bambino all’altro genitore, facendo comprendere l’importanza di averlo comunque come punto di riferimento.
Comunità costose, si punta sugli affidi
Sono sempre più diffuse anche le situazioni in cui vanno tutelati i figli di famiglie con grossi problemi relazionali o totale assenza dei genitori. Più volte i Comuni della zona hanno contestato i costi che devono sostenere per l’inserimento in comunità (dai 100 ai 130 euro al giorno), anche sensibilizzando i parlamentari del Varesotto perché se ne facessero portavoce col Governo, ma senza risultati concreti. Come alternativa alle comunità, si stanno promuovendo su tutto il territorio gli affidi: un aiuto fondamentale, che serve a migliorare la vita di minorenni segnati dalla situazione familiare. L’obiettivo è infatti avvicinarli a nuove figure educative, pur senza slegarli dalla famiglia d’origine. A differenza dell’adozione, l’affido dura lo stretto tempo necessario – qualche mese o anno – per garantire il recupero del rapporto coi genitori.
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