Col passare delle ore affiorano anche molti dubbi sulla reale causa dell’incidente ferroviario che ieri sera ha bloccato per quasi due ore centinaia di pendolari sul treno 865 per Saronno, rimasto fermo tra Bollate e Garbagnate.
La prima versione ufficiale fornita ieri sera da Trenord attraverso i propri canali web è quella di “un ostacolo posato sui binari da parte di ignoti”. Ma per molti pendolari questa ipotesi farebbe fatica a reggere, mentre sarebbe più realistica quella di un pezzo perso dallo stesso treno che si è poi bloccato o, al limite da quello che lo precedeva.
“C’era ancora un po’ di luce, la zona non è facilmente raggiungibile, in orario di punta transitano treni con grandissima frequenza” -raccontano i pendolari nei diversi gruppi a loro dedicati su Facebook.
C’è anche l’ipotesi di “ferraglia trasportata dal vento”, forse una grondaia o una lamiera staccata, ma anche su questo molti si dicono perplessi, perchè il vento, forte al mattino e nel primo pomeriggio, a quell’ora era calato.
Abbiamo raccolto la testimonianza di alcune persone presenti sul treno che raccontano di un forte colpo sentito sotto il pavimento nel primo vagone, con l’impressione addirittura che il treno per un istante si fosse sollevato dal binario, per poi frenare bruscamente fino a bloccarsi.
La maggior parte delle lamentele poi riguarda la totale mancanza di informazione per oltre un’ora (con il mancato utilizzo dell’interfono per gli annunci) e i tempi per l’arrivo dei soccorsi giudicati lunghissimi, considerando anche la vicinanza a Milano e al deposito di Novate Milanese da cui è partito il rimorchiatore che ha trainato il treno.
Al momento non c’è ancora una versione ufficiale definitiva da parte di Trenord sull’accaduto, che ha avuto effetti devastanti non solo per le centinaia di persone a bordo del treno (fino a 2 ore e 30 di ritardo sull’arrivo a destinazione) ma anche per le migliaia che hanno subito i ritardi degli altri treni sulla stessa direttrice.
E’ in corso un’indagine che vede impegnata anche la Polizia ferroviaria, che dovrà fare luce sull’episodio grave, ma che avrebbe potuto avere effetti ancora peggiori.
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