di Stefano Di Maria
In programmazione su Raiuno con due episodi a settimana, ma già rilasciata su Raiplay con tutti gli otto episodi, LA STORIA è una di quelle serie di cui la Rai deve andare orgogliosa. Tratto dall’omonimo libro di Elsa Morante, diretto da Francesca Archibugi, è uno sceneggiato nazional popolare (dettaglio che non ne inficia la qualità, anzi), ma è potenzialmente istruttivo per le nuove generazioni: ambientato nella Roma del periodo dal 1940 al ’48, attualizza quella fase storica facendo riflettere su quanto siano pericolosi i rigurgiti fascisti, ma anche sulle conseguenze della guerra sulla gente comune. E cosa c’è di più attuale di questo oggi, quando rischiamo di assuefarci allo scoppio di una guerra al giorno?
LA STORIA – Di cosa parla
La serie racconta la vita di Ida Ramundo, insegnante ebrea, e dei suoi figli Nino e Useppe attraverso gli anni della guerra e del dopoguerra, tra dolori, gioie, speranze e delusioni. Dal capolavoro di Elsa Morante, esce un ritratto più approfondito e sfaccettato rispetto al film che ne aveva tratto Luigi Comencini nel 1986.

LA STORIA – LA RECENSIONE. Un cast perfetto, con due nomi che brillano
Bisogna dirlo: pur contornata da un cast di primo livello, Jasmine Trinca tiene sulle sue spalle quasi tutti gli otto episodi di circa un’ora. In questa serie, nella quale a nostro giudizio raggiunge vette di recitazione che non ha mai toccato prima, si dimostra un’attrice completa: perfettamente calata nel ruolo di Ida, mostra tutte le sue fragilità e paure, ma anche la forza di andare avanti malgrado tutto, simbolo di quelle donne coraggio che in tempi di guerra hanno mandato avanti le famiglie facendo miracoli per sfamare ogni giorno i figli. C’è un altro interprete che, a dispetto della giovane età, riesce a reggere su di sé due interi episodi: è Mattia Basciani (Useppe), di soli nove anni, certo splendidamente diretto dalla Archibugi (che riesce sempre a dare il meglio di sé coi bambini) ma che dimostra subito un talento recitativo che lascia a bocca aperta.

Non è da meno Francesco Zenga, che interpreta il fratello Nino, seppure alla sua prima esperienza davanti alla macchina da presa. Valerio Mastandrea è convincente, ma non poteva essere altrimenti, nei panni di un personaggio che racchiude la bontà d’animo degli italiani che all’epoca si aiutavano l’un l’altro, sempre mosso da una grande umanità. A impersonare i valori antifascisti è l’altrettanto bravo Elio Germano: il combattente mingherlino che per cacciare i tedeschi entra nella lotta partigiana senza mai tradire i compagni. Notevole anche l’interpretazione di Asia Argento: è una prostituta cartomante, incosciente perché accecata dal suo smisurato amore per la vita. Quasi irriconoscibile, dimostra qui tutta la sua maturità recitativa, che promette molto bene per altri ruoli futuri. Più maturo e convincente rispetto al suo personaggio della serie BABY (sono passati diversi anni) è anche Lorenzo Zurzolo, che impersona Davide, un ragazzo tormentato, che si è visto uccidere l’intera famiglia e cerca conforto nella droga per vedere un po’ di luce nel suo buio interiore.
LA STORIA – LA RECENSIONE. Un mosaico di vite stravolte dalla guerra
Tutti gli otto episodi filano via lisci anche senza i classici colpi di scena. Non ce n’è bisogno. LA STORIA è un mosaico di storie di vita, di gente comune le cui esistenze sono stravolte dalla guerra. L’empatia coi vari personaggi è immediata e il timore di non vedere rispecchiata la bellezza del libro della Morante è confutato fin dalle prime sequenze. Unica pecca sono alcune location, che è come avessero una patina di fittizio, con l’ambientazione sotto l’asticella rispetto a L’AMICA GENIALE. Ma al netto di questo, il comparto tecnico è da applausi quanto il casting. Da non perdere.
GIUDIZIO: 4/5
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