di Stefano Di Maria
Passata sotto silenzio, NOI SIAMO L’ONDA è una serie originale Netflix che punta l’attenzione sui valori ambientalisti e anticapitalisti di molti giovani di oggi, mettendone in luce gli ideali che muovono le loro manifestazioni ma anche i rischi del fanatismo per la società civile.
Di produzione tedesca, trae spunto dal romanzo del 1981 “L’onda di Todd”, che racconta di un gruppo di adolescenti legati dal desiderio di un mondo migliore, di un futuro senza le grandi multinazionali e la politica del malaffare. A guidarli è un ragazzo carismatico e a tratti misterioso, Tristan Broch, che inizialmente riesce a tenere le redini dell’organizzazione ma poi se le vede sfuggire di mano. E’ lui che, facendo leva sulle irrequietudini dei compagni di scuola, sulla loro rabbia contro il sistema, li spinge a commettere attentati contro il cosiddetto establishment.
Mentre la polizia attiva una task force per riuscire a stanarli, senza sapere cosa si nasconde dietro la normalità di una comitiva di ragazzi del liceo, il movimento chiamato “L’onda” cresce a dismisura, gonfiandosi di studenti che manifestano e protestano contro le ingiustizie sociali e il maltrattamento degli animali, fino a quando i suoi vertici ne perdono il controllo e tutto precipita. Interessanti le dinamiche di gruppo, specchio delle rivalità e dei personalismi che si creano nella politica e nelle grandi organizzazioni. Dal punto di vista del “movente”, più volte lo spettatore viene messo di fronte al dubbio che il fine non possa giustificare i mezzi, cosa di cui spesso sono gli adulti a non essere consapevoli.
Sul fronte tecnico NOI SIAMO L’ONDA non può certo essere considerato un capolavoro, ma è una serie ben confezionata, che tiene alto il ritmo – senza mai annoiare – e fa riflettere sul mondo di oggi, sul senso delle mobilitazioni a cui assistiamo ogni giorno dal piccolo schermo e sulle loro conseguenze positive e negative.
Buona la scelta del cast, in cui brilla soprattutto Ludwig Simon, perfetto nel ruolo dell’enigmatico Tristan, capace, malgrado la giovane età, di dare forza e credibilità a un personaggio controverso, mosso forse più dalle sue esperienze di vita che da puri ideali. Fotografia e regia hanno molta cura dei dettagli, mentre i dialoghi – proprio per tenere viva l’attenzione dello spettatore – peccano di qualche forzatura.
Composta da sei episodi, della durata dai 25 ai 45 minuti, pubblicati sulla piattaforma Netflix, NOI SIAMO L’ONDA si presta molto al binge watching e difficilmente, dopo averlo visto, avrete la sensazione di avere perso tempo. Una seconda stagione sarebbe cosa gradita.
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