di Stefano Di Maria
Abbiamo visto la terza stagione di YOU, serie che tre anni fa si era imposta come un thriller originale, diverso dai soliti, profondamente psicologico, un po’ comedy e raccontato da una voce narrante quasi presente in ogni scena (tanto che o la ami o la odi). Accolto dagli applausi e dalle recensioni positive, anche per come trattava il tema dei pericoli legati allo stalking, è stato rinnovato per una seconda stagione e poi una terza, addirittura per la quarta (annunciata durante i titoli di coda dell’ultimo episodio) benché abbia perso totalmente il suo potenziale: se prima la storia era surreale ma accettabile, oggi sfiora il ridicolo e l’assurdo.
Ma andiamo con ordine. Per chi non la conoscesse, YOU ha per protagonista Jo, un libraio di New York nella cui mente contorta si fa strada l’idea che sia possibile commettere qualunque azione pur di salvare il proprio amore: anche uccidere chi può ostacolarlo. E’ quello che accade con le donne della sua vita, che è bravissimo a stalkerare attraverso i social e a seguirle senza farsi mai notare. Ogni volta sembra il grande amore ma poi la nuova ossessione di Jo rovina tutto. Un ruolo che Penn Badgley interpreta bene, riuscendo a esprimere perfettamente la psiche schizofrenica di chi si mostra per il ragazzo della porta accanto ma può essere un furioso assassino che orchestra i suoi omicidi nel dettaglio, senza mai improvvisare.
La prima stagione convinceva, malgrado toni e vicende fuori dalle righe, non solo per l’originalità della trama ma anche per come venivano mostrati i social network: troppo spesso dimentichiamo che consentono di spiare chiunque, perché se sei online puoi mettere tutte le restrizioni che vuoi ma la tua vita privata non resterà più tale. Se nella seconda stagione la serie ha cominciato a perdere smalto, nella terza la débacle è assoluta. I colpi di scena non mancano, i nuovi personaggi convincono, le vicende di Jo e della moglie Love (Victoria Pedretti) appassionano, ma la storia si trova ormai su un piano diverso: se già il realismo lasciava a desiderare, qui è totalmente perso, tanto che parlare di surreale sembra un eufemismo. A contribuire a questa scivolata non è tanto il protagonista quanto Love, che si dimostra una pazza assassina peggio del marito: è pronta a uccidere qualunque donna possa mettere in pericolo il suo matrimonio.
A peggiorare le cose è la violenza gratuita usata contro i vicini di casa, al culmine di situazioni tragicomiche, cui deve porre rimedio sempre Jo. E tutto senza che ci sia quasi traccia della polizia, con la coppia di pazzoidi che la fa sempre franca. Dulcis in fundo, la lotta che si scatena fra marito e moglie nell’ultimo episodio sembra la brutta copia de “La guerra dei Roses”, per altro con un finale insensato che serve solo a giustificare la quarta stagione. Quel che resta è una domanda: che cosa c’entra tutto ciò con l’amore? Insomma, ne avremmo fatto volentieri a meno e certo non scalpitiamo per vedere il seguito. Arrivati a questo punto, il riscatto sembra quasi impossibile.
Basata sul romanzo “Tu” e sul suo seguito “Hidden Bodies”, scritti da Caroline Kepnes, questa produzione statunitense è andata in onda in America su Lifetime, per poi essere lanciata a livello internazionale da Netflix.
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