Era l’architetto della moda, un genio artistico perennemente alla ricerca del modo migliore per condensare sogni, emozioni e geometrie del corpo umano in opere d’arte fatte di stoffa.
Tutto questo era Gianfranco Ferré, nato a Legnano e oggi celebrato dalla città che l’ha visto crescere e diventare un’istituzione nel mondo della moda.
Gianfranco Ferrè: a Legnano la mostra gratuita sulle sue creazioni
In occasione del Centenario dell’assegnazione del titolo di Città a Legnano e dell’ottantesimo anniversario della nascita dello stilista, il Comune ha infatti voluto dedicare uno spazio al suo illustre cittadino.
Così è nata la mostra “Gianfranco Ferré tra ragione e sentimento”, in collaborazione con il “Centro Ricerca Gianfranco Ferré, Innovazione Digitale per le Industrie Creative e Culturali” del Politecnico di Milano, visitabile gratuitamente dal 7 settembre al 6 ottobre 2024 presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni.
La mostra si articola secondo un duplice percorso.
La prima parte è costituita dal “Drawings Wall”, ovvero l’esposizione di sei pannelli che racchiudono alcuni disegni e illustrazioni rappresentativi del percorso creativo dell’artista.
Le sei sezioni, ovvero il corpo, il dettaglio, il movimento, il volume, il colore e la materia, accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso il processo immaginativo e competitivo del designer, mostrando come egli riuscisse a combinare perfettamente la visione artistica alla scienza e alla tecnologia che derivavano dai suoi studi di architettura.
I disegni uniscono l’interesse di Ferré per il corpo umano e le sue volumetrie, per il movimento e per lo “spazio vivente” della figura umana, al colore e alla bellezza dei tessuti.
La camicia bianca di Ferrè, campo infinito di sperimentazione
La seconda parte di intitola invece White Shirts e si focalizza sul quel grande must, iconico e intramontabile dell’abbigliamento, ovvero la camicia bianca, resa da Ferré un campo infinito di sperimentazione.
Lo studio dello stilista su questo capo, da lui modificato, piegato sino a realizzare corolle di fiori con il tessuto o lunghi strascichi per avvolgere e svelare coloro che le indossavano, ribadisce ancora una volta l’interesse per il corpo umano in tutte le sue sfaccettare.
Le camicie esposte sono una piccola selezione di dodici modelli, appartenenti alle collezioni prêt-à-porter autunno/inverno e primavera/estate presentate dal 1982 al 2005.
Disposti al centro della sala, su una piattaforma, i manichini ruotano su sé stessi, permettendo ai visitatori di ammirare da ogni angolo la magia delle creazioni dello stilista.
Una mostra che dunque unisce arte, scienza e bellezza, e come diceva Ferré stesso “nel lessico contemporaneo dell’eleganza, mi piace pensare che la mia camicia bianca sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole…”
R.C.
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